«Viva l’elettrico!» Valanga di novità (almeno a parole)
Come Nissan e Tesla, tedeschi e coreani annunciano un’offensiva di auto a batteria
Tutti vogliono un’elettrica. L’auto a batterie è sempre protagonista. Almeno a parole. Prendiamo il gruppo Volkswagen: il Ceo Matthias Müller ha annunciato la « Strategia 2025», che per portare i tedeschi fuori dal dieselgate, punterà anche su 30 modelli elettrici: «Entro il 2025 ci aspettiamo di vendere tra 2 e 3 milioni di auto elettriche l’anno, con una quota stimata intorno al 25% dei nostri volumi totali». Per raggiungere l’obiettivo, Müller ha definito, «multimiliardario» l’investimento che comprende anche le batterie al litio: «Esamineremo tutte le opzioni per sviluppare questa tecnologia come nuova competenza fondamentale per il gruppo». In Volkswagen seguiranno dunque l’esempio della Gigafactory di Tesla: produzione in casa dei sistemi al litio necessari alle elettriche.
Qualche ora prima Rupert Stadler, Ceo di Audi, era stato altrettanto chiaro: «Lanceremo nel 2018 un suv elettrico da oltre 500 km, sarà prodotto a Bruxelles, dove saranno realizzate anche le batterie». Stadler ha poi sfidato le rivali: «Dal 2018 ogni anno Audi presenterà un modello elettrificato». Considerando, va detto, anche le ibride ricaricabili plug-in.
La risposta Mercedes non si è fatta attendere: «Investiremo 5,4 miliardi di euro nei prossimi due anni per le auto verdi e per elettrificare tutta la nostra gamma», annuncia Thomas Weber, capo della ricerca e sviluppo 2015», che prevede l’investimento di 180 milioni di euro entro il 2020 per aumentare i volumi dei poli di Cuneo (+17%), il più grande d’Europa per le gomme auto, e di Alessandria (+20%), che compie 45 anni. Nel maggio 2015 è stato lanciato il CrossClimate («Il nostro prodotto più innovativo dopo il radiale»), pneumatico estivo adatto anche all’inverno. Dunque per tutto l’anno, in regola con il Codice della strada. Fine del (fastidioso) cambio di stagione per la maggior parte delle auto. La Daimler. La prima novità è attesa in autunno al Salone di Parigi con le nuove versioni electric drive di Smart fortwo (anche cabrio) e forfour.
Alla corsa partecipa anche Bmw: «L’elettromobilità non è uno sprint, ma una maratona, abbiamo comunque aumentato del 50% la capacità delle batterie della i3 e programmato il lancio nel 2018 della i8 Roadster. Lo scenario al 2021 è disegnato da iNext, manifesto tecnologico con guida autonoma, connettività digitale, leggerezza strutturale e motori elettrici», dichiara Harald Kruger, Dall’alto, le elettriche Hyundai Ioniq (partner del Van Gogh Museum di Amsterdam) e la nuova Smart fortwo elettrica Ceo di Bmw.
A crederci è anche l’industria generalista. A cominciare da chi, come Nissan (insieme a Tesla), ha deciso per prima di puntare sull’elettrica, arrivando a vendere dal 2010 a oggi oltre 241 mila veicoli a batteria: i giapponesi hanno cofinanziato un progetto da 18 milioni di euro per una rete di 278 punti di ricarica in Germania e Belgio, distanti uno dall’altro circa 80 km. «Oltre a lavorare sulla tecnologia per incrementare l’autonomia delle batterie, investiamo anche nelle infrastrutture, in modo da garantire accessibilità e convenienza all’uso di un veicolo elettrico», spiega Gareth Dunsmore, responsabile della strategia elettrica di Nissan in Europa. Oppure come Hyundai: dopo l’estate è attesa la berlina elettrica Ioniq (disponibile anche come ibrida e ibrida plug-in).
Sembrerebbe vacillare anche lo scetticismo di Sergio Marchionne, numero uno di FCA, che — dopo aver sempre dichiarato di perdere 10 mila euro su ogni Fiat 500 elettrica venduta in Usa — nelle scorse ore ha aperto le porte all’elettrica ipotizzando il lancio (lontano) di una Maserati a batterie sviluppata sulla base dell’Alfieri, oltre che di una city car. E l’elettrica sembra non fermarsi più.