I libri e i pomodori Dialogo con la natura nel gioiello razionalista
L’orto di Elena Bardin tra gli spazi di Terragni
e ferro battuto), idea geniale di Terragni. Un ponte coperto collega le due zone abitative. Gli attuali proprietari lo utilizzano come prolungamento della biblioteca, che già tappezza il soggiorno e il confinante studio di Ferrari. Quanti volumi in tutto? «Circa diecimila — dice Elena Bardin —. Gianni ama i classici greci e latini, la storia, la scienza, io preferisco la narrativa». Il gusto della coppia si esprime anche nei quadri contemporanei, tra cui spiccano opere di fotografi, da Thomas Ruff a Mimmo Iodice. Ed anche nelle «Giubbe cinesi» create dalle artiste milanesi Rezzonica Castelbarco e Cristina Magliano.
Il terrazzo visto dall’alto
L’ingresso con porte scorrevoli e arquate in vetro e pavimento di marmo giallo di Siena
Il salotto: in fondo a sinistra un mobile bar in radica realizzato da Francesca Zanuso su disegni di Terragni
il terrazzo con orto e pomodori
Lo studio e, a destra, la sala da pranzo, con un tavolo di Carlo Scarpa con ripiano in cristallo e sedie chiavarine con braccioli
Una delle opere d’arte contemporanea presenti nella casa: le giubbe cinesi delle due artiste milanesi Rezzonica Castelbarco e Cristina Magliano
Gli elementi originari della villa sono stati rispettati, nel limite del possibile: i colori (grigio, giallo senape, blu Cina), i pavimenti di marmo, il camino progettato da Terragni nel salotto. Il tavolo da pranzo è di Carlo Scarpa, il lampadario sovrastante è il «Tagliato» di Peter Zumthor. Qualche discreto mobile del ’700. Delizioso l’angolo bar in radica e vetro. «L’aveva disegnato Terragni per uno showroom; ma non fu realizzato. Abbiamo recuperato i disegni dell’epoca, ed eccolo qui».
Per il restauro degli interni, secondo i dettami della Sovrintendenza (l’edificio fu posto sotto vincolo nel 1986), i coniugi Ferrari si sono rivolti all’architetto Federica Zanuso, figlia d’arte (il padre è Marco Zanuso). Elena sottolinea gli elementi di modernità antelitteram: il vetro-cemento, il linoleum, le travi illuminanti. Oltre il ponte di libri, la zona notte: camera padronale, piccola palestra, guardaroba, stanza degli ospiti, i bagni. Di nuovo, sul terrazzo: il prato verde, le piante da giardino (il roseto bianco è incantevole), l’orto. «Lo seguo con amore e mi dà grandi soddisfazioni — confida Elena —. Mi piace raccogliere le verdure e portarle in cucina. Gesti allegri che anticipano il sapore dei piatti». In una striscia lunga e stretta ci sono le piante aromatiche: rosmarino, salvia, maggiorana, timo, erba cipollina, mirto, prezzemolo... I cespugli di alloro sono la barriera verde che adorna la balaustra esterna dell’edificio. Oltre, i rumori della città. Attutiti.