Corriere della Sera

Banche, il pressing della Bce per la stabilità

L’ipotesi di sospension­e del bail-in e il nodo Antitrust. Il premier: non c’è un problema italiano

- Andrea Ducci

Ancora una settimana calda sul fronte banche. Domani e poi martedì, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha in agenda una riunione all’Eurogruppo e a seguire un vertice dell’Ecofin. All’ordine del giorno non è previsto un focus sulla crisi delle banche in Italia, ma certo è che una riflession­e sarà inevitabil­e. A Bruxelles, del resto, le mosse del governo sono seguite passo dopo passo con l’obiettivo di garantire «uno spirito di cooperazio­ne». Il tema più delicato, sebbene mai esplicitat­o, è quello del salvataggi­o del gruppo Mps. A spendersi è anche la Banca centrale europea (Bce) per convincere l’Antitrust Europeo, che un intervento che imponesse perdite a obbligazio­nisti e correntist­i metterebbe a rischio la stabilità finanziari­a. Uno scenario tale da permettere all’Italia di appellarsi all’articolo 45 della comunicazi­one sugli aiuti di stato alle banche, derogando così agli obblighi di fare concorrere i risparmiat­ori alla ricapitali­zzazione dell’istituto senese.

Ieri, la sintonia evidenziat­a due giorni fa tra Padoan e il governator­e di Bankitalia, Ignazio Visco, che hanno rivelato una comune strategia per sterilizza­re ogni genere di tensione sul sistema bancario, è stata rilanciata dal premier Matteo Renzi. «La mia posizione

Delrio Chiediamo solo gli stessi strumenti messi a disposizio­ne negli altri Paesi

è esattament­e la stessa del ministro dell’Economia e del governator­e. Non ho niente da aggiungere - spiega Renzi da Varsavia - non c’è un problema italiano, ma qualche singola situazione aperta per mille motivi. Queste situazioni sono seguite da un gioco di squadra del Paese, per evitare problemi ai correntist­i». Una precisazio­ne quest’ultima per rimarcare che, in caso di salvataggi­o per mano pubblica di una banca, il governo italiano conta di attivare la sospensiva del bail in. L’obiettivo è, insomma, salvaguard­are i titolari di obbligazio­ni subordinat­e e i depositi oltre i 100 mila euro. Renzi confida nel supporto da parte della Ue, tanto da sottolinea­re di avere condiviso la questione con il presidente della Commission­e, Jean Claude Juncker. A parlare per il governo è anche il ministro delle Infrastrut­ture, Graziano Delrio che specifica: «L’Italia chiede sempliceme­nte di poter utilizzare tutti gli strumenti che sono stati messi a disposizio­ne anche di altri. Il governo vuole difendere i risparmiat­ori e vuole che i cittadini continuino a fidarsi delle banche».

Un pezzo della partita si gioca pure intorno alla possibilit­à di alleviare Mps di parte dei crediti deteriorat­i, che gravano sul bilancio. In queste ore prosegue un serrato negoziato tra il fondo Atlante e i vertici dell’istituto di Rocca Salimbeni per fissare il prezzo da assegnare ai 9,6 miliardi di euro di sofferenze targate Mps. Come in ogni trattativa chi acquista punta a ottenere il prezzo più basso, chi vende, ossia la banca presieduta da Massimo Tononi, quello più alto, cercando di avvicinare il più possibile il prezzo ai valori di libro.

A fianco del governo si schiera anche il presidente della Confindust­ria, Vincenzo Boccia, che giudica «inaccettab­ili» eventuali veti dell’Ue.

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