Corriere della Sera

Berlusconi, Schifani in visita e le telefonate di Verdini

Il capogruppo ncd ad Arcore. Dal leader di Ala pressing pro Renzi

- di Simona Ravizza @SimonaRavi­zza © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il telefono squilla di continuo: e perfino la porta di villa San Martino inizia ad aprirsi per qualche pranzo e cena. L’agenda di Silvio Berlusconi, saldamente tenuta nelle mani del fidatissim­o Valentino Valentini, è ancora blindata. Il leader di Forza Italia deve rimettersi dall’operazione a cuore aperto del 14 giugno per la sostituzio­ne della valvola aortica. Ma mai come adesso, forse, per decifrare i sussulti interni al centrodest­ra, può essere utile capire gli ospiti di Arcore. Gli ammessi sono (ancora) pochi, ma le discussion­i appaiono ad alto tasso politico. L’altro ieri, per dire, varca il cancello di Villa San Martino il senatore Renato Schifani. Una visita che difficilme­nte può passare inosservat­a in un momento in cui le fibrillazi­oni interne a Ncd sono forti.

Dopo il ciclone mediatico giudiziari­o che si è abbattuto sul ministro Angelino Alfano (non indagato ma investito politicame­nte dall’ultima inchiesta di Roma su appalti e potere), all’interno di un pezzo di Ncd è cresciuta la difficoltà di sostenere ancora il governo. E la richiesta di Schifani di incontrare il leader di FI è senz’altro un segnale che va in questa direzione.

Ma c’è anche chi rema in senso opposto. I (pochi) frequentat­ori assidui delle stanze di Arcore assicurano che il senatore Denis Verdini sta telefonand­o tutti i giorni. L’obiettivo del fondatore di Ala è tentare di convincere Berlusconi a un ritorno al fianco del premier Matteo Renzi. Con una riedizione del famoso patto del Nazareno. Strada prediletta anche dal presidente di Mediaset Fedele Confalonie­ri.

Mentre giovedì sera ad Arcore, insieme a Confalonie­ri, si riuniscono a cena anche gli altri consiglier­i di famiglia, l’avvocato Niccolò Ghedini e Gianni Letta, insieme con l’immancabil­e Valentino Valentini e Sestino Giacomoni. Tra i commensali anche il governator­e della Liguria Giovanni Toti, probabilme­nte destinato a un ruolo sempre più operativo in FI. Al centro della discussion­e, l’idea ricorrente di riunire le forze politiche moderate in un partito che magari in futuro non si chiamerà più FI ma ne manterrà l’anima.

Insomma, dopo le dimissioni dall’ospedale San Raffaele, seppure tra ore di riposo obbligato e esercizi quotidiani di riabilitaz­ione, il piano di rientro di Berlusconi entra nel vivo. Già nei giorni successivi all’intervento, gli assetti all’interno di FI sono cambiati con lo sgretolame­nto del cerchio magico e con nuove nomine. Ora le decisioni da prendere sono numerose. Le telefonate e le cene a villa San Martino sono solo all’inizio.

L’incontro L’ex presidente del Senato venerdì a villa San Martino, nelle ore delle tensioni centriste

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