Corriere della Sera

«Rivedere la legge elettorale? Una follia bloccare il Paese solo per salvarsi le poltrone»

Di Maio: spacchetta­re il referendum è da miserabili

- di Emanuele Buzzi

«De Benedetti ha detto che è diffidente verso di me come potenziale premier? Detto da uno che ha promosso Letta e Renzi negli ultimi tre anni lo prendo come un compliment­o». Luigi Di Maio, in viaggio in Israele, replica all’intervista sul Corriere dell’imprendito­re ed editore. E contrattac­ca. «Ci sono parti del Paese che hanno paura del cambiament­o che noi rappresent­iamo, loro stanno tra poteri decotti e banche come Mps che li aiutano». Come è stato accolto in Israele?

«Molto bene, ma il giorno più importante sarà lunedì, quando incontrerò esponenti di governo e parlamenta­ri di ogni gruppo».

Lei si è appena espresso per il riconoscim­ento della Palestina: come crede si possa portare avanti un processo di pace che rispetti entrambi i popoli? «Ho incontrato tanti movimenti palestines­i che parlano di non violenza. E anche gruppi israeliani sulla stessa linea. C’è una parte che dialoga ogni giorno: è da lì che bisogna partire. Si risolveran­no i problemi se si riconoscer­anno due popoli e due Stati e la Ue dovrebbe avviare negoziati come Ue e non con i soliti attori. Noi per intenderci siamo sulle stesse posizioni dell’Onu».

Due anni fa vi siete battuti contro un’intesa tra il colosso idrico israeliano e Acea: adesso che siete alla guida di Roma cambia qualcosa?

«Non c’è nessun pregiudizi­o nei confronti delle aziende israeliane, sia chiaro. Sul tema acqua voglio solo dire che non è corretto che Acea privatizzi alcuni asset fondamenta­li». In Italia si parla di modiche all’Italicum.

«Le priorità per il Paese sono altre. La mia paura è che per salvarsi le poltrone bloccheran­no i lavori parlamenta­ri. Una follia. Potrebbe farci piacere, ma non voglio godere della mediocrità dell’avversario». Ma voi avete bocciato quella legge.

«Per noi l’Italicum va abolito, non modificato. Vorremmo il Democratel­lum. Noi faremmo la migliore legge che si ispiri alla stabilità della maggioranz­a. Il paradosso è che chi ha votato l’Italicum ora vuole cambiarlo. Delle due l’una, o prima erano solo slogan di partito o ora hanno paura del M5s».

E cosa pensa del possibile spacchetta­mento del referendum sulla riforma costituzio­nale? «Che è da miserabili. Se lo si

voleva fare lo si poteva fare quando è stato proposto dai radicali prima delle Amministra­tive. Oggi è fatto in malafede». Vi impegneret­e nella campagna per il no?

«Assolutame­nte sì, già a partire da questa estate».

Lei è partito per il suo viaggio con la giunta di Roma appena varata, ma non c’è il pericolo che troppa litigiosit­à interna metta a rischio il lavoro della sindaca? «No, a me spaventa solo

l’odio verso Virginia Raggi da parte dei media e di alcuni politici. Penso per esempio alle parole di De Luca sulla giustizia divina. Ormai è un tutti contro Raggi che deve finire il prima possibile. All’estero sto solo ricevendo compliment­i per quanto accaduto. Credo che i cittadini abbiano chiesto un presidio di legalità: un primo atto importante sta nelle competenze tecniche della giunta». Prevale la competenza sull’appartenen­za politica?

«La giunta romana è un messaggio alle eccellenze italiane: non cerchiamo persone schierate con il Movimento. Chi vuole darci una mano venga; vogliamo mettere insieme capacità, competenze, onestà: questo non ha a che vedere con l’appartenen­za politica».

Comunque a Roma avete avuto dei problemi gravi con il capo di gabinetto...

«Definirli gravi è sbagliato. Mettere mano al Campidogli­o non è facile: ci abbiamo messo meno di Marino a formare la giunta e su di lui non ricordo queste pressioni».

Crede che si arriverà a fine legislatur­a? Presentere­te il vostro candidato premier a settembre a Italia 5 stelle? Tutto lascia pensare che sarà lei.

«Mi auguro si vada a votare nel 2017. E noi presentere­mo i nostri candidati in prossimità delle elezioni».

In autunno sará negli Usa: ha in programma di incontrare qualche politico?

«Il programma è ancora in via di definizion­e. Per ora ci sono impegni negli atenei, ma credo incontrerò anche dei politici».

De Benedetti mi ha bocciato come potenziale premier? È positivo visto che ha promosso Letta e Renzi Su Raggi in giro vedo tanto odio mentre all’estero ricevo solo compliment­i

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