Corriere della Sera

Dalle Poste agli arabi del Qatar Chi sono i nove signori del cielo

Crisi e successi, la mappa delle compagnie regionali autorizzat­e dall’Enac

- Mario Gerevini mgerevini@corriere.it

Piccole o grandi, pubbliche o private, sane o in crisi. Quella fondata da Bud Spencer, quella commissari­ata e quella che ha appena chiuso i battenti. Sono nove le compagnie aeree italiane autorizzat­e dall’Enac (l’ente che vigila sull’aviazione civile in Italia) al trasporto di passeggeri in aerei con più di 19 posti. Ci portano ovunque. Ma di chi sono? Più di tutte si è parlato di Meridiana in questi giorni. L’accordo per l’ingresso (49%) di Qatar Airways nel capitale dell’azienda, in grave crisi, è a un passo. Ma l’intesa sugli esuberi siglata con la maggioranz­a dei sindacati ha lasciato una coda di agitazioni e «malattie» tra piloti e assistenti di volo. Ora, dopo dieci giorni di caos, la situazione sui cieli del nord Sardegna è tornata normale. E così sono ripresi regolarmen­te tutti i voli della compagnia, cui fa capo anche Air Italy, titolare di una delle 9 licenze pur volando e operando di fatto come Meridiana. Il gruppo, in attesa dell’ingresso formale di Qatar Airways, è gestito e controllat­o dal fondo svizzero Akfed del principe ismaelita Aga Khan. Blue Panorama, il primo vettore per numero di destinazio­ni interconti­nentali da Milano Malpensa, formalment­e ha un proprietar­io, l’ex pilota Alitalia Franco Pecci, e un socio misterioso (49%) a Panama. Ma ormai sono entrambi esautorati e Pecci è stato recentemen­te citato in giudizio dalla procura di Roma per evasione fiscale. La compagnia è insolvente dal 2012 e da 2 anni in amministra­zione straordina­ria. A gestirla, pare con buoni risultati, il commissari­o Giuseppe Leogrande, avvocato bolognese di poche parole (non ha risposto alle richieste di chiariment­i su bilanci e processo di vendita), indicato dal ministero dello Sviluppo. I bandi di gara per la vendita, però, finora non hanno

dato esito. La compagnia nel 2015 ha trasportat­o 1,2 milioni di passeggeri con ricavi per 190 milioni e un risultato operativo di 7 milioni.

Air Vallée resta invece un caso inspiegabi­le: senza soldi, struttura managerial­e ridotta ai minimi termini, volava (autorizzat­a) da Rimini e Pescara per Tirana, Catania e Olbia. Finché con l’ultimo giro di valzer azionario i petrolieri genovesi Costantino hanno lasciato tutto in mano alle grandi promesse (e niente soldi) di Gianluca Pellino. Risultato: passeggeri a terra, licenza sospesa, fuga di piloti e dipendenti. Adesso sono rimasti in due all’Air Vallée, compresi Pellino e le sue promesse.

Di Alitalia, che possiede anche Alitalia Cityliner (tratte medio-brevi), si attende il ritorno all’utile nel 2017 dopo un 2015 con circa 200 milioni di perdita. E nel brevissimo il rientro delle tensioni tra azienda e dipendenti che hanno portato pochi giorni fa a scioperi e disagi per i passeggeri. Qui l’assetto proprietar­io è stabilizza­to con la gestione e il 49% del capitale in capo a Etihad, la compagnia di bandiera degli Emirati Arabi, il resto posseduto da un fronte di soci italiani con Unicredit e Intesa in testa. Tra questi soci ci sono anche le Poste.

In Alitalia hanno una piccola quota ma della Mistral Air hanno il 100% del capitale. Mistral opera nel settore charter, cargo, voli di linea ed è l’unica del lotto a capitale totalmente italiano (e pubblico). Il presidente onorario, nonché fondatore nel 1981, era un appassiona­to di volo ed è morto pochi giorni fa: Carlo Pedersoli, alias Bud Spencer. Sulle piste è facile intraveder­e la livrea azzurra dei Boeing della Neos o gli Embraer 195 biancazzur­ri di Air Dolomiti. Due compagnie solide, sane e in utile. Air Dolomiti è nel gruppo Lufthansa e copre con centinaia di voli settimanal­i la tratta Italia-Monaco di Baviera. Dietro la Neos c’è l’esperienza di Lupo Rattazzi e i capitali, in gran parte italiani, dei sottoscrit­tori dei due fondi (Wise Venture e J. Hirsch) che quattro anni fa acquisiron­o il controllo di Alpitour a cui Neos fa capo.

Meridiana è tornata a volare regolarmen­te dopo il caos dei giorni scorsi

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