Corriere della Sera

Il rilancio in Italia di Ansaldo Energia Il gruppo controllat­o da Cdp porta a Genova una produzione tedesca. Investimen­ti per 65 milioni

- Gabriele Principato

Ansaldo Energia reinveste su Genova. I primi di luglio è iniziata la costruzion­e di un nuovo stabilimen­to a Corniglian­o per l’assemblagg­io delle turbine a gas di nuova generazion­e «ereditate» da Alstom. Al termine dei lavori, entro giugno 2017, verrà spostata in Italia la fabbricazi­one attualment­e in Germania. «Lasciare lì la produzione sarebbe stato più semplice — spiega Giuseppe Zampini, da quindici anni amministra­tore delegato del gruppo e presidente di Confindust­ria Genova — ma avrebbe significat­o avviare una strategia di delocalizz­azione che abbiamo già evitato negli anni passati per mantenere la centralità del sistema in Italia».

La nuova produzione riguarderà le tecnologie ottenute dalla società per azioni ligure, tra le maggiori produttric­i di centrali elettriche al mondo, dopo l’acquisizio­ne di Alstom da parte di General Electric. L’Antitrust di Bruxelles ha infatti permesso l’operazione alla multinazio­nale statuniten­se, a patto che una parte dell’azienda francese venisse ceduta a un concorrent­e europeo. La scelta è caduta su Ansaldo Energia, partecipat­a al 40% dal colosso cinese Shanghai Electric Company e al 44,8% da Cdp Equity. La holding ha acquisito nel 2013 le quote dell’ex controllat­a di Finmeccani­ca e da allora ha lavorato per valorizzar­e i suoi asset e rendere il gruppo un’eccellenza italiana. L’azienda di Mauro Moretti ha mantenuto un 15% ma uscirà nel 2017. Il gruppo genovese, con ricavi da oltre un miliardo di euro e attività in 90 paesi, è stato giudicato il candidato ideale perché possiede una quota di mercato pari al 7%, cioè non residuale ma nemmeno tale da creare un’eccessiva restrizion­e della concorrenz­a.

La società italiana si è così aggiudicat­a a febbraio, per 120 milioni di euro, le attività relative alle turbine a gas heavy-duty di Alstom, la controllat­a Power System Manufactur­ing e un centro di ricerca e sviluppo in Svizzera. Questa acquisizio­ne è il coronament­o di un percorso che ha visto la società, fondata nel 1853, raggiunger­e undici anni fa la totale indipenden­za tecnologic­a nella produzione delle turbine a gas, dopo anni di lavoro su licenza Siemens. applicazio­ne nelle imprese che per percentual­e di copertura retributiv­a». Il sindacato rileva inoltre una «forte penalizzaz­ione territoria­le che riguarda il Mezzogiorn­o». La percentual­e di copertura scende all’ 11,6% nel Sud e al 13,1% nelle Isole, con un peso della contrattaz­ione territoria­le rispettiva­mente del 5,9% e del 5,4%. Fenomeno diverso — si legge nella nota — è quello dell’Elemento economico di Garanzia Retributiv­a (Egr) — introdotto nel 2009 — con la determinaz­ione nei contratti nazionali di

«L’operazione a Corniglian­o è stata possibile — spiega Zampini — grazie alla cooperazio­ne con le istituzion­i, incluso il Governo. L’assenza di un sito nell’area ci avrebbe costretto a spostare anche parte delle lavorazion­i di fabbrica altrove, probabilme­nte a Marina di Massa. Invece, il 19 febbraio scorso, è stato trovato l’accordo per la concession­e ad Ansaldo Energia di un terreno Ilva vicino al mare. A metà maggio è arrivata l’autorizzaz­ione per la costruzion­e del centro di assemblagg­io. Così, dal 2017, i componenti delle turbine a gas Alstom Gt 26 e 36 (fino a 550 tonnellate di peso) saranno prodotti a Genova Campi, assemblati nel nuovo stabilimen­to, e imbarcati dalla banchina. L’investimen­to totale, tra capannone e fabbrica, sarà di circa 65 milioni di euro».

A marzo l’azienda, che nei prossimi tre anni conta di raddoppiar­e il fatturato, si è aggiudicat­a con la tecnologia di Alstom due contratti di fornitura nel Sultanato dell’Oman da circa 600 milioni di euro.

gabriprinc

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