Il rilancio in Italia di Ansaldo Energia Il gruppo controllato da Cdp porta a Genova una produzione tedesca. Investimenti per 65 milioni
Ansaldo Energia reinveste su Genova. I primi di luglio è iniziata la costruzione di un nuovo stabilimento a Cornigliano per l’assemblaggio delle turbine a gas di nuova generazione «ereditate» da Alstom. Al termine dei lavori, entro giugno 2017, verrà spostata in Italia la fabbricazione attualmente in Germania. «Lasciare lì la produzione sarebbe stato più semplice — spiega Giuseppe Zampini, da quindici anni amministratore delegato del gruppo e presidente di Confindustria Genova — ma avrebbe significato avviare una strategia di delocalizzazione che abbiamo già evitato negli anni passati per mantenere la centralità del sistema in Italia».
La nuova produzione riguarderà le tecnologie ottenute dalla società per azioni ligure, tra le maggiori produttrici di centrali elettriche al mondo, dopo l’acquisizione di Alstom da parte di General Electric. L’Antitrust di Bruxelles ha infatti permesso l’operazione alla multinazionale statunitense, a patto che una parte dell’azienda francese venisse ceduta a un concorrente europeo. La scelta è caduta su Ansaldo Energia, partecipata al 40% dal colosso cinese Shanghai Electric Company e al 44,8% da Cdp Equity. La holding ha acquisito nel 2013 le quote dell’ex controllata di Finmeccanica e da allora ha lavorato per valorizzare i suoi asset e rendere il gruppo un’eccellenza italiana. L’azienda di Mauro Moretti ha mantenuto un 15% ma uscirà nel 2017. Il gruppo genovese, con ricavi da oltre un miliardo di euro e attività in 90 paesi, è stato giudicato il candidato ideale perché possiede una quota di mercato pari al 7%, cioè non residuale ma nemmeno tale da creare un’eccessiva restrizione della concorrenza.
La società italiana si è così aggiudicata a febbraio, per 120 milioni di euro, le attività relative alle turbine a gas heavy-duty di Alstom, la controllata Power System Manufacturing e un centro di ricerca e sviluppo in Svizzera. Questa acquisizione è il coronamento di un percorso che ha visto la società, fondata nel 1853, raggiungere undici anni fa la totale indipendenza tecnologica nella produzione delle turbine a gas, dopo anni di lavoro su licenza Siemens. applicazione nelle imprese che per percentuale di copertura retributiva». Il sindacato rileva inoltre una «forte penalizzazione territoriale che riguarda il Mezzogiorno». La percentuale di copertura scende all’ 11,6% nel Sud e al 13,1% nelle Isole, con un peso della contrattazione territoriale rispettivamente del 5,9% e del 5,4%. Fenomeno diverso — si legge nella nota — è quello dell’Elemento economico di Garanzia Retributiva (Egr) — introdotto nel 2009 — con la determinazione nei contratti nazionali di
«L’operazione a Cornigliano è stata possibile — spiega Zampini — grazie alla cooperazione con le istituzioni, incluso il Governo. L’assenza di un sito nell’area ci avrebbe costretto a spostare anche parte delle lavorazioni di fabbrica altrove, probabilmente a Marina di Massa. Invece, il 19 febbraio scorso, è stato trovato l’accordo per la concessione ad Ansaldo Energia di un terreno Ilva vicino al mare. A metà maggio è arrivata l’autorizzazione per la costruzione del centro di assemblaggio. Così, dal 2017, i componenti delle turbine a gas Alstom Gt 26 e 36 (fino a 550 tonnellate di peso) saranno prodotti a Genova Campi, assemblati nel nuovo stabilimento, e imbarcati dalla banchina. L’investimento totale, tra capannone e fabbrica, sarà di circa 65 milioni di euro».
A marzo l’azienda, che nei prossimi tre anni conta di raddoppiare il fatturato, si è aggiudicata con la tecnologia di Alstom due contratti di fornitura nel Sultanato dell’Oman da circa 600 milioni di euro.
gabriprinc