Pozzetto, ingegnere in disgrazia
Quando il tuo hobby è collezionare orologi o auto sportive, può capitare di non avere ben presente cosa significhi vivere in una situazione di disagio. Quando abiti in un bel appartamento del centro, succede che non sia sempre chiarissimo capire come possono essere quelli delle periferie più degradate. Quando si è abituati a mangiare in ristoranti stellati, non sempre ci si rende conto di cosa vuol dire mettersi in coda in una mensa per poveri o cercare qualcosa direttamente nei cassonetti.
Eppure le esistenze di persone che appartengono a mondi tanto diversi si sfiorano ogni giorno, il più delle volte senza entrare mai veramente in contatto, senza andare mai oltre qualche sguardo di sfuggita, spesso carico di paure e pregiudizi. «Secret Millionaire», il nuovo programma in onda su Italia 1 a partire dal 14 luglio, ha cercato di azzerare questa distanza. Per farlo, ha scelto due imprenditori molto ricchi e li ha fatti vivere per dieci giorni come fossero persone in difficoltà: per loro soltanto un tetto fatiscente, e 150 euro in tutto, 15 al giorno.
Uno dei due imprenditori è Fabrizio Rigolio, 41enne di Gallarate, amministratore delegato di un’azienda di accessori per moto. L’altro è Armando Saggese, titolare di un’azienda di abbigliamento, ha un centinaio di negozi. Ha accettato di cambiare la sua identità per questa trasmissione «per vedere come potrei essere io in altre condizioni». In «Un povero ricco» (1973) di Pasquale Festa Campanile, Renato Pozzetto, per vincere la paura di perdere tutta la ricchezza, si finge nullatenente. Farà amicizia con un barbone interpretato da Piero Mazzarella