Corriere della Sera

Il nuovo Canale di Panama, una grande opera italiana

- Anna De Leo, anna.deleo1@gmail.com

Lo so, del nuovo Canale di Panama si è parlato al passaggio della prima nave, ma adesso che quest’opera è finita vogliamo ricordare al mondo che sono stati gli italiani a fare le paratie che separano due oceani e che più della metà dei tecnici che hanno studiato lo sviluppo delle tecniche necessarie all’opera sono italiani? L’opera consentirà di triplicare il carico delle merci su container, che saranno trasportat­e su navi fatte apposta in previsione di questo canale, spesso ampliando i porti per ospitarle. Si parla sempre, e giustament­e, delle grandi disgrazie che affliggono il pianeta, ma è altrettant­o giusto rallegrarc­i delle grandi e, perché no?, anche delle piccole conquiste che possono servire come speranza per l’umanità intera di un mondo migliore. Il Corriere del 27 giugno, nel resoconto della inaugurazi­one, parla di una vittoria per quella piccola nazione di 4 milioni di abitanti, che sfida la crisi del commercio mondiale e vuole fare dimenticar­e in fretta il recente scandalo dei «Panama Papers, ma anche i miracoli dell’ingegneria «made in Italy». È italiano, infatti, il know how e le 16 mastodonti­che paratoie scorrevoli, dal peso globale di 50.000 tonnellate, che chiudono i tre livelli di chiuse da entrambi i lati dell’istmo. L’espansione del passaggio esistente, con l’aggiunta di una terza corsia che d’ora in poi permetterà anche alle gigantesch­e navi capaci di trasportar­e oltre 12 mila container a bordo, di coprire gli 81 chilometri che separano i due Oceani, era stata affidata nel 2009 al Grupo Unidos por el Canal, Consorzio formato dall’italiana Salini-Impregilo (48%), dalla spagnola Sacyr (48%) e dalla belga Juan de Nul. Le citazioni di qualche grande e anche qualche nostra piccola conquista sono un esempio per tutti i nostri giovani. E per favore, parliamo italiano!

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