Corriere della Sera

«Mio padre, portoghese di Parigi, la vedrà dall’alto»

- @Stef _Montefiori Stefano Montefiori © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

PARIGI Francia-Portogallo è la partita delle nazioni cugine (la formula «sorella latina» è riservato all’Italia), il match tra due Paesi europei legati dalla Storia e dall’immigrazio­ne. Quando mercoledì il Portogallo ha battuto il Galles e si è qualificat­o per la finale di stasera, le vie di Parigi si sono riempite di cori e di bandiere rosso-verdi. A festeggiar­e non erano solo i tifosi arrivati da Lisbona ma anche i tanti francesi di origine portoghese, di prima o seconda generazion­e: sono circa un milione e mezzo in tutta la Francia, giunti all’inizio del Novecento e poi soprattutt­o a partire dagli anni Cinquanta, per sfuggire alla povertà e alla dittatura di Salazar.

Tra chi ha fatto «O Salto», il balzo oltre frontiera, c’era anche Manuel Dias, l’autista nato a Mértola, nell’Algarve, e morto a 63 anni allo Stade de France il 13 novembre 2015, la prima vittima degli attentati islamisti di quella sera. Ieri suo figlio Michael gli ha scritto una lettera: «Te ne sei andato davanti allo stadio, e questa partita non può che ravvivare il dramma che abbiamo vissuto. Il calcio era la tua passione e sono sicuro che Francia-Portogallo in finale sarebbe stata una grande serata per te. Sei nato in Portogallo ma avevi scelto la Francia come Paese d’adozione, eri la prova che l’integrazio­ne è possibile. La migliore risposta a tutti quelli che in politica ancora oggi cercano di dividerci, di contrappor­re comunità che vivono insieme da decenni».

L’allusione al Front national appare evidente. Anche se Marine Le Pen e gli altri vertici del FN

hanno messo da parte il nazionalis­mo per eleggere come quartier generale ufficioso del partito, a pochi metri dalla sede di Nanterre, il ristorante portoghese «Chez Tonton», tra gagliardet­ti del Porto FC e menu con riso al latte. «Questa partita riunirà giocatori, in entrambe le squadre, di origini francesi, portoghesi e anche africane, un messaggio di rispetto delle differenze (...). Al termine della semifinale ho subito pensato a te, papà — conclude Michael Dias —. A Saint-Denis i tuoi due Paesi si affrontera­nno a qualche metro da quella porta D dove hai perduto la vita. Non riesco ancora ad andare allo stadio. Mi consolo pensando che tu, almeno, avrai un posto privilegia­to dal quale vedere il match».

Come dice Michael Dias, francesi e portoghesi vivono insieme da decenni, cugini europei per storia e vita quotidiana, tanto che certe volte è difficile distinguer­li. La stella dei Bleus e capocannon­iere degli Europei con sei gol, Antoine Griezmann, ha origini portoghesi: i suoi nonni Amaro e Carolina Lopes sono arrivati a Mâcon nel 1957, sua madre si chiama Isabelle Lopes. Il nonno Amaro Lopes era un calciatore profession­ista, difensore del FC Vasco da Gama. Il Portogallo invece schiera tre calciatori nati e cresciuti in Francia: Anthony Lopes (dell’Olympique Lyonnais), Raphaël Guerreiro (Borussia Dortmund) e Adrien Silva (Sporting Portugal), che hanno scelto di giocare con la Seleção. Per molti la finale Francia e Portogallo è già una vittoria.

 ??  ?? 1,5 milioni Sono circa un milione e mezzo i francesi di origine portoghese, di prima o seconda generazion­e, molti arrivati negli anni 50: per loro la finale di questa sera è già una vittoria (Reuters)
1,5 milioni Sono circa un milione e mezzo i francesi di origine portoghese, di prima o seconda generazion­e, molti arrivati negli anni 50: per loro la finale di questa sera è già una vittoria (Reuters)
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