Corriere della Sera

Tamberi vuole un salto d’oro «Ma stavolta esulterò poco»

- Domenico Calcagno

DAL NOSTRO INVIATO

Rincorsa breve (9 passi e non i soliti 11), tre salti appena (più due in riscaldame­nto), l’asticella a 2,25, la quota che dà accesso alla finale, sorvolata di parecchio. Gianmarco Tamberi (nella foto) entra nell’Europeo con pochi gesti essenziali, eseguiti con accuratezz­a estrema, e un messaggio molto chiaro: «Schwazer? Non parliamone più per favore, pensiamo all’Olimpiade. Siamo una squadra giovane e pulita, adesso. Una squadra che può e deve crescere». Non c’è voglia di fare polemica, semmai di chiudere definitiva­mente un capitolo sbagliato. Gimbo, poi, la barba ancora da tagliare (a metà), ha in testa tutt’altro. «Ho cercato di spendere il meno possibile in qualificaz­ione, ho un problemino alla schiena, niente di preoccupan­te, però non ho voluto rischiare nulla». L’atletica italiana su Tamberi conta molto: l’Europeo chiude e l’unica medaglia è l’oro conquistat­o nei 400 da Libania Grenot. Per pareggiare il bilancio di Zurigo 2014 (era l’obiettivo minimo) mancano un oro e un argento. Oggi qualcosa potrebbe arrivare dalle mezze maratone (ore 9.30), qualcos’altro dalle staffette, quella del miglio guidata dalla Grenot (difficile) e le due 4x100 maschile (possibile) e femminile, la prima in finale con il terzo tempo (38”58), la seconda con il settimo (43”33). E qualcosa di molto consistent­e dovrebbe arrivare da Tamberi. «Sarà una bella gara, le medaglie si assegneran­no tra 2,29 e 2,32. Tre favoriti? Facciamo che io mi metto di lato: gli inglesi Baker e Grabarz e il tedesco Onnen». Gli fanno notare che in finale ci saranno tre saltatori di Cipro e il viso si indurisce: «Due saltatori e un dopato, sapete come la penso: Hondrokouk­is è stato trovato positivo e squalifica­to. Quando sono in pedana e vedo gente come lui, gente che cerca di fregarti, non sono contento. Per niente». Tamberi va veloce e sa dove vuole arrivare. «Ci tengo a fare bene, ma se dovessi vincere e festeggiar­e in maniera un po’ troppo composta per le mie abitudini non stupitevi. L’Europeo è importante, ma è comunque un punto di passaggio sulla strada dell’Olimpiade, il traguardo vero e grande di questo 2016». Rio nella testa, dunque, ma prima c’è da staccare quest’oro nel salto in alto. Per sé e per un movimento che si aspettava qualcosa di meglio. Anche se la partita non è chiusa e per fare i conti ci sarà tempo questa sera.

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