L’ossessione per la salute può diventare una malattia
La bellezza come dovere, la salute come imperativo. Chi non ha un ultra-fisico rischia di essere discriminato. La cultura occidentale ha trasformato la buona forma in uno status da ottenere a ogni costo. Esserne consapevoli è il primo passo per riuscire a
e fuori, secondo Goldman: «Un corpo sano e bello è diventato misura socioeconomica e valore sociale.
Chi non rientra nei canoni è considerato “peggiore”, a livello personale e professionale, così tutti siamo spinti verso il salutismo. Un valore positivo se ci sprona a mangiare bene, fare sport e prenderci una giusta cura del nostro benessere, ma che all’eccesso può diventare una vera malattia che crea disagi mentali e fisici (si veda l’articolo a lato)».
Il crinale è sottile: oggi il focus della medicina si è spostato sulla prevenzione e molte campagne puntano a respon- sabilizzare i cittadini, spiegando come ognuno sia artefice della propria salute. Fin qui tutto bene, ma per alcuni questo diventa un imperativo a sorvegliarsi continuamente per scongiurare malattie anche solo ipotetiche, adottando uno stile di vita estremo o inducendo a scelte drastiche.
«È questione di equilibrio e morigeratezza — interviene Franco Perticone, presidente della Società Italiana di Medicina Interna —. Il salutista “sano” per esempio non demonizza alcuni nutrienti come va di moda oggi scegliendo diete “senza”, dai grassi alle carni rosse, dai prodotti che non siano Molti dei comportamenti e delle opinioni dei «devoti» del salutismo estremo derivano da credenze infondate, senza alcun riscontro scientifico. biologici ai carboidrati, dal glutine al lattosio: non c’è alcun bisogno di inventarsi regimi alimentari fantasiosi escludendo una o più categorie di cibi per restare in salute, la dieta mediterranea resta il paradigma migliore. Anzi, costringersi a rinunciare a certi alimenti può far male: chi modifica drasticamente la dieta può andare incontro a carenze nutrizionali importanti. Lo stesso dicasi dell’attività fisica: il movimento regolare e costante fa bene e attiva geni protettivi, l’allenamento strenuo per avere muscoli scolpiti può essere negativo, perché, per esempio, aumenta i danni da radicali liberi dell’ossigeno. Molti dei comportamenti e delle opinioni dei salutisti estremi derivano da credenze senza riscontro scientifico».
Spesso si tratta solo di buon marketing, come quando a giorni alterni veniamo convinti di dover mangiare chissà quale cibo esotico per migliorare le difese dell’organismo, o per ottenere chissà quale altro beneficio.
«Non ci sono alimenti miracolosi né integratori irrinunciabili, anzi: spesso le persone sottovalutano l’effetto dei supplementi e si espongono a rischi» sottolinea Perticone.
Così, se sentirsi un po’ a rischio di malattie come i tumori o il diabete fa bene perché ci ricorda l’importanza di uno stile di vita sano, renderci tutti pazienti “a priori” è pericoloso perché fomenta nevrosi e disagi, oltre a farci spendere per alimenti o tecnologie non sempre utili.
«Oggi poi sappiamo che il concetto di salute può essere più sfumato del previsto: uno studio recente su JAMA (Journal of American Medical Association) ha dimostrato che un leggero sovrappeso può essere perfino protettivo in termini di mortalità, la magrezza non è sempre indice di buona salute», dice Perticone. La virtù sta nel mezzo, insomma, e pare che trovarla sia più difficile per le donne, a maggior rischio di salutismo estremo stando a Evgenia Goldman: «Su di loro pesa lo stereotipo di genere per cui oltre che di se stesse devono occuparsi anche del resto della famiglia. I canoni del salutismo esasperato si fanno particolarmente sentire nel sesso femminile, provocando sensi di colpa, inadeguatezza e stress». «Le donne sono più attente al loro aspetto e alla salute, queste due esigenze in effetti si saldano più spesso in una “mania” salutista», conclude Franco Perticone.