Corriere della Sera

Tamberi vola alto Oro agli Europei

L’atletica azzurra chiude gli Europei con 7 medaglie, la Grenot porta la 4x400 sul podio

- di Domenico Calcagno

Capotifoso, saltimbanc­o, golfista e tennista immaginari­o e campione d’Europa di salto in alto per distacco. Gianmarco Tamberi non riesce a essere banale. Mai. E se pensate che la stravaganz­a sia l’half shave, la barba dimezzata, siete fuori strada perché è molto più stravagant­e (e difficile) fare un salto perfetto a 2,29 con tuta e bragoni da basket svolazzant­i.

A Gimbo bastano quattro balzi per annettersi l’Europa, quello a quota 2,32, il primo eseguito in «corretta tenuta da gara», chiude la questione con i britannici Grabarz e Baker, e con il tedesco Onnen, i tre che aveva pronostica­to per il podio («facendo finta che io non ci sia»). Tre amici che abbraccia, tre atleti puliti perché il (più) giovane capitano con i suoi 24 anni della giovane Italia dell’atletica i dopati non li sopporta («Cercano di fregarti») ed è felice di andare a Rio alla guida di una squadra pulita («Schwazer basta, non parliamone più»).

Vince Tamberi per la felicità della curva, che guida nelle richieste di applausi ritmati (anche per qualche avversario). Che si diverte quando Gimbo salta e mima un servizio o uno swing o quando si esibisce in un salto mortale all’indietro nel bel mezzo della gara, roba da infarto per Marco, il papà allenatore ed ex saltatore da 2,28. Ma Gimbo è così, sostanza e follia. Messo l’oro al sicuro prova 2,40, 2 centimetri in più del suo primato nazionale. Sbaglia, ma di molto poco.

Poi racconta. «Non pensavo di stare così bene. Ero venuto qua per fare 2,40, ma quando ho vinto, la tensione è un po’ calata. Peccato, perché stavo benissimo. Ora poi posso dirlo, in questi giorni ho avuto problemi alla schiena e venerdì sera mi è quasi venuto un attacco d’ansia per la gara che dovevo fare e per il mese che mi aspetta. Il salto mortale? Vabbé, lo so che non si dovrebbe, ma io se non mi diverto non riesco a saltare. Sono felice, sì, volevo quest’oro, ora ho due titoli, ma non quello che sogno. Tra 34 giorni c’è la gara di Rio, l’Olimpiade è il mio sogno».

Tamberi dunque, e ancora Libania Grenot che trascina al bronzo la staffetta 4x400. Chigboli, Spacca e Bazzoni si difendono e consegnano il testimone alla capitana per gli ultimi 400 metri. Libania è quinta, ma ha classe e corazon. Avvicina Germania e Polonia, le attacca mentre sfila accanto a Tamberi che la incita. Sul rettilineo il doppio sorpasso: terzo posto in 3’27’’49, per lei frazione in 49”9. «Sapevo che oggi non ce n’era per nessuna — racconta poi —, dovevamo salire sul podio e lo abbiamo fatto. Adesso ce n’è un altro, quello di Rio».

È il finale felice che l’Italia dell’atletica sperava. Entrata nell’ultima giornata con una sola medaglia d’oro, ne esce con 7, due ori, due argenti e 3 bronzi. Quattro in più rispetto a Zurigo 2014. «E questa è una Nazionale giovane, che ha margini di crescita» garantisce il presidente federale Alfio Giomi. Dei 75 azzurri partiti per Amsterdam, 35 sono arrivati in finale. Altrre volte era andata decisament­e peggio.

 ??  ??
 ??  ?? Medaglie Sopra, il saltatore in alto Gianmarco Tamberi, campione d’Europa saltando 2,32. A destra Libania Grenot che ha guidato la staffetta 4x400 italiana al bronzo col tempo di 3’27’’49 (Ap, Getty)
Medaglie Sopra, il saltatore in alto Gianmarco Tamberi, campione d’Europa saltando 2,32. A destra Libania Grenot che ha guidato la staffetta 4x400 italiana al bronzo col tempo di 3’27’’49 (Ap, Getty)
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy