Corriere della Sera

L’uguaglianz­a, il razzismo, la sfiducia L’America (dopo gli 8 anni di Barack) non è cambiata: una ricerca lo prova

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Un’Unione più perfetta. Obama la invocava in uno dei suoi discorsi pubblici più belli, durante le primarie del 2008. Pronunciat­o dal punto di vista del figlio di un africano del Kenya e di una donna bianca del Kansas, era uno sguardo non ipocrita sulle ferite razziali del Paese. Sembrava che nessuno meglio di lui potesse avvicinare gli sguardi dell’America black e di quella white. E invece. È di pochi giorni prima delle cronache sanguinari­e di queste ore un sondaggio del Pew Research Center intitolato «Nelle opinioni sulla razza e sulle disuguagli­anze, neri e bianchi vivono in mondi diversi». Per il 43% degli africano americani il Paese non realizzerà mai i cambiament­i necessari all’uguaglianz­a (opinione condivisa solo dall’11% dei bianchi). Il 58% dei neri ritiene che si dia troppo poca attenzione ai temi razziali; i bianchi al 41% che se ne dia troppa. Il 40% dei neri crede che il razzismo sia «sistemico»; il 70% dei bianchi che sia limitato ai pregiudizi individual­i. I rapporti tra le razze vanno male per il 61% dei neri e per il 45% dei bianchi. Colpa di Obama? Per la maggior parte degli americani il presidente ci ha almeno provato, a migliorare le cose. Ma per un tondo 25% le ha peggiorate (e tra i bianchi a pensarlo è il 32%). Per il 34% ci è riuscito (lo pensa il 51% dei neri: riecco la faglia).

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