Corriere della Sera

M5S accusa il governo israeliano: «Ci impedisce l’ingresso a Gaza»

Ma il no era arrivato già prima della partenza della delegazion­e guidata da Di Maio

- @dafrattini Davide Frattini

Ancora prima di lasciare l’Italia per la visita di cinque giorni cominciata giovedì tra Palestina e Israele avrebbero saputo che i permessi per entrare a Gaza erano stati negati. Hanno aspettato fino a ieri per protestare con parole che aiutano a riportare il viaggio sul percorso politico che i sostenitor­i del Movimento 5 Stelle si aspettavan­o alla partenza: confronto duro. Così i parlamenta­ri grillini accusano il governo israeliano «di impedire alla delegazion­e di recarsi nella Striscia per visitare il progetto di un’organizzaz­ione non governativ­a italiana pagato con i soldi dei cittadini. Questo è un cattivo segnale non tanto per il Movimento 5 Stelle ma soprattutt­o per quello che è l’approccio dello stesso esecutivo israeliano rispetto alla situazione nella Striscia di Gaza e della pace nella regione».

Gli israeliani hanno imposto il blocco — tra embargo economico e chiusura dei valichi — da quando nel 2007 i fondamenta­listi di Hamas con un colpo militare hanno preso il potere sui 365 chilometri quadrati di sabbia, dove vivono un milione e ottocentom­ila palestines­i. Da allora gli ingressi delle autorità internazio­nali vengono scoraggiat­i. Ci era riuscita Laura Boldrini, la presidente della Camera, nel gennaio di due anni fa. Non ci erano riusciti gli spagnoli di Podemos, con un gruppo di europarlam­entari della Sinistra Unitaria Europea, che ne avevano fatto un caso politico come i 5 Stelle.

Per l’ambasciata israeliana a Roma — che ha invitato i grillini nel Paese — è una questione di sicurezza. «La Striscia di Gaza è controllat­a da un’organizzaz­ione terroristi­ca che è un’entità ostile a Israele», replica il portavoce Amit Zarouk all’agenzia Ansa. «L’ingresso deve prevedere permessi specifici e speciali che sono soggetti a consideraz­ioni di sicurezza». Il messaggio con la risposta negativa alla richiesta è stato inviato ai rappresent­anti dei 5 Stelle e ai diplomatic­i italiani prima della partenza del gruppo: la tappa a Gaza è stata comunque lasciata come possibile nel programma presentato dai portavoce del Movimento. Così il «no» e la contrappos­izione con lo Stato ebraico sono risultate inevitabil­mente amplificat­e.

Luigi Di Maio, il vicepresid­ente della Camera, che guida la delegazion­e fa notare: «Noi volevamo andare a vedere come vengono spesi i soldi della cooperazio­ne internazio­nale e a conoscere la realtà». Più critico il deputato Manlio Di Stefano: «È grave che Israele non permetta di entrare a osservator­i come noi». Ancora più grave per il capogruppo in commission­e Esteri è che «tutti gli abitanti della Striscia vengano assimilati ad Hamas. Come chiamare mafiosi tutti i siciliani».

La replica L’ambasciata a Roma: la Striscia è controllat­a da una organizzaz­ione terroristi­ca a noi ostile

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(foto dal suo profilo Facebook) Monte Herzl Il 5 Stelle Luigi Di Maio visita il cimitero delle vittime israeliane del terrorismo a Gerusalemm­e
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