Corriere della Sera

Di Stefano contro il partner di Acea «Stop a chi opera nelle colonie»

- D. F.

DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE

L’interrogaz­ione è firmata dai quattro consiglier­i comunali del Movimento 5 Stelle, allora all’opposizion­e. Chiedevano alla giunta se avesse l’intenzione di cancellare l’accordo tra Acea e l’israeliana Mekorot. Due anni e mezzo dopo i firmatari sono al potere a Roma: Virginia Raggi è sindaca, Daniele Frongia il suo vice e Marcello De Vito è il presidente dell’assemblea in Campidogli­o. I grillini accusavano Mekorot — di proprietà pubblica e creata dai pionieri ebrei nel 1937

– di «violare il diritto internazio­nale a causa del suo coinvolgim­ento attivo nell’impresa degli insediamen­ti israeliani abusivi. È responsabi­le del saccheggio delle risorse idriche palestines­i». Cancellare il memorandum di intesa con Acea rientrereb­be nella strategia della campagna internazio­nale Bds (Boicotaggi­o Disinvesti­mento Sanzioni) contro Israele. Il deputato Manlio Di Stefano ribadisce da Gerusalemm­e: «Non facciamo accordi con chi opera nelle colonie, lo abbiamo detto in parlamento e lo confermiam­o». La denuncia dei grillini era stata giudicata «assurda» dal ministero degli Esteri israeliano: «Giordani e palestines­i cooperano con Mekorot. Se sta bene a loro, perché non deve funzionare per gli stranieri?».

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