Corriere della Sera

La scelta di mostrare i figli

- (Olycom) (Olycom) (Olycom) 2 3 4 5 Elena Tebano

L’attaccante Gareth Bale con la figlia Alba Violet in campo dopo la partita Galles-Irlanda del Nord dello scorso 25 giugno agli Europei

La neosindaca di Roma Virginia Raggi giovedì scorso ha portato il figlio durante la sua seduta di debutto in consiglio comunale (Ansa)

La principess­a Kate con il piccolo George all’ultimo Royal Internatio­nal Air Tattoo, tradiziona­le spettacolo aereo del Regno Unito che si svolge ogni anno nella base di Fairford

Laura Pausini con la figlia Paola in un fermo immagine del video della canzone che le ha dedicato «È a lei che devo l’amore»

L’ex calciatore David Beckham con i figli più piccoli Romeo e Cruz assiste a una partita di tennis. Beckham e la moglie Victoria ne hanno altri due, Brooklyn e Harper, e non si sono mai fatti problemi a farli fotografar­e

Da una parte c’è la neosindaca di Roma Virginia Raggi, che alla sua prima in consiglio comunale fa sedere il figlio sullo scranno da prima cittadina proprio davanti ai fotografi. Dall’altro la first lady Agnese Renzi che anche nelle occasioni ufficiali sta molto attenta a proteggere la privacy dei figli. Come già l’ex premier spagnolo José Luis Rodríguez Zapatero, noto perché non voleva che venissero pubblicate le foto delle sue bambine. Oppure la cantante Gianna Nannini che si mette sulla copertina di un disco con il pancione, ma poi non mostra la figlia Penelope. Al contrario di Laura Pausini che sui social ha fatto vedere ai fan la piccola Paola a partire dal secondo compleanno e poi l’ha resa protagonis­ta, insieme al compagno, del video della canzone che le ha dedicato «È a lei che devo l’amore» (i paparazzi la fotografan­o comunque, ha spiegato, meglio allora mostrarla nel suo contesto familiare).

Ormai i social network costringon­o ogni genitore a chiedersi se è opportuno pubblicare o no le foto dei figli minorenni. Ma quando mamma e papà sono personaggi pubblici la domanda, mostrarli oppure no?, diventa ancora più pressante. E la risposta molto più complicata.

Nella politica americana è di fatto diventato un «obbligo» fin dalla campagna elettorale, basti pensare alla famiglia Obama. «È un modo di rendersi più umani — dice Giuseppe Riva psicologo dei nuovi media e professore all’Università Cattolica di Milano —. Uno dei problemi dei politici è che sono percepiti come molto lontani dalle persone comuni, vederli nel ruolo di genitori li fa sentire più vicini». Il gesto di Virginia Raggi, che pure ha fatto discutere perché c’è chi lo ha giudicato poco «istituzion­ale», è stato anche un’occasione per ricordare a tutti che maternità e politica si possono conciliare. Lo aveva già fatto l’europarlam­entare del Pdl Licia Ronzulli che nel 2010, fotografat­a in Aula a votare con la figlia di sei settimane, aveva fatto notizia in tutta Europa. ratamente selezionat­e. «Chi sceglie di farsi fotografar­e con i figli lo fa perché vuole dare un’immagine di famiglia — nota Massimo Sestini, fotografo pluripremi­ato che spesso ha catturato immagini private dei famosi —. Anche da noi succede sempre più spesso: è naturale visto quanto sono legati gli italiani alla famiglia ». E in generale il pubblico ha fame della vita privata delle celebritie­s. C’è chi, come i coniugi Beckham, ne ha fatto una delle chiavi del proprio successo commercial­e. Includendo subito nel brand anche la prole. La figlia Harper, ora cinquenne, aveva solo sei mesi quando divenne protagonis­ta di un blog, gestito da fan, che studiava ogni suo outfit e uscita pubblica. E Romeo, 13, a dieci anni è diventato modello per Burberry.

«Quando i bambini dei personaggi pubblici vengono mostrati spesso, il rischio è che diventino un’estensione dei genitori — avverte lo psicologo Riva —. E finiscano per sentire più forte il bisogno di separarsen­e e contrappor­si una volta cresciuti, soprattutt­o da adolescent­i».

A volte, anche per i famosi, c’è sempliceme­nte la voglia di stare con i figli nei momenti importanti. Lo sa bene il capitano del Galles Gareth Bale che ha festeggiat­o la qualificaz­ione ai quarti di finale degli Europei in campo con la figlia Alba Violet, 3 anni. Subito è arrivata la reprimenda del direttore Uefa di Euro 2016 Martin Kallen: «È un campionato europeo, non una festa di famiglia». Il motivo ufficiale non è la privacy, ma la scarsa sicurezza «se i fan invadesser­o il campo». Con buona pace delle gioie della paternità.

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