Corriere della Sera

Berlusconi spera nei giudici europei Parte l’esame del ricorso sulla Severino

Al governo quattro mesi per rispondere a Strasburgo. Sentenza possibile nel 2017

- Paola Di Caro

che di fatto la Corte pone: è stata violato l’articolo 7 della Convenzion­e europea per i Diritti umani che sancisce il principio del «nessuna pena senza una legge», ovvero l’irretroatt­ività nell’applicazio­ne di una norma penale? E la decisione del Parlamento di far decadere da senatore Silvio Berlusconi è considerab­ile come una sanzione penale?

Sulla base delle risposte che il governo fornirà, e delle controdedu­zioni che chi ha mosso l’istanza — i legali di Berlusconi — faranno, la Corte si pronuncerà sull’ammissibil­ità del ricorso, ed eventualme­nte si andrà ad un giudizio sul caso aperto, preparato e tuttora portato avanti in particolar­e dallo studio legale internazio­nale Saccucci.

Sui tempi c’è massima cautela: nessuno nell’entourage di Silvio Berlusconi prevede che il giudizio della Corte possa arrivare prima del 2017, e ieri lo stesso Cavaliere ufficialme­nte non ha voluto commentare le notizie provenient­i da Strasburgo.

Il leader azzurro infatti in questa fase lesina anche le note e i commenti sulla politica del giorno, blindato da Letta, Ghedini, Valentini e Giacomoni che proteggono il suo percorso di convalesce­nza.

Si esprimono però i suoi, come l’azzurro Elena Centemero che si augura che «inizi un percorso che possa portare in breve tempo al riconoscim­ento delle ragioni del nostro leader, che ha subito una gravissima ingiustizi­a. Che questo vulnus possa essere sanato». Ottimista Elvira Savino: «La Corte dei diritti dell’uomo darà certamente ragione al presidente Berlusconi, e obbligherà lo Stato italiano a risarcire i danni causati nei suoi confronti dalla malagiusti­zia».

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