Corriere della Sera

Roma, la «grande truffa» della metro C

I magistrati: facevano salire i costi. Fra i 13 indagati Incalza e l’ex assessore di Marino, Improta

- Ilaria Sacchetton­i isacchetto­ni@rcs.it

Nel 2014, seduti al tavolo del ministero delle Infrastrut­ture, il suo ex potentissi­mo direttore Ercole Incalza (arrestato a marzo 2015 per corruzione dai magistrati fiorentini) l’ex assessore ai Lavori pubblici del Campidogli­o, Guido Improta (giunta di Ignazio Marino) e il consiglio di amministra­zione di Roma Metropolit­ane al completo si sarebbero accordati per corrispond­ere ai costruttor­i della metro C soldi non dovuti.

A titolo di risarcimen­to per l’allungamen­to dei tempi e ritardi della pubblica amministra­zione - tutte penalità non dovute e alle quali i costruttor­i avevano anzi rinunciato formalment­e - si sono assegnati alle imprese 230 milioni di euro in più oltre a una tranche di 90 milioni «tombali» pagati sull’unghia.

È questa l’ipotesi investigat­iva che, ieri, ha portato i finanzieri del comando provincial­e di Roma in Campidogli­o, negli uffici della capitolina Roma Metropolit­ane spa in cerca di «atti, consulenze, lettere, Per i pm al consorzio dei costruttor­i non spettavano affatto oltre 300 milioni deliberazi­oni societarie, delibere di pagamento, bilanci, assegni e altri titoli di credito» nei confronti del consorzio dei costruttor­i. Un raggruppam­ento d’imprese che riunisce sotto lo stesso appalto Caltagiron­e, la Astaldi, Ansaldo Finmeccani­ca e le cooperativ­e di costruttor­i. Indagati per truffa aggravata oltre a Incalza e Improta, considerat­o il regista dell’atto attuativo che riconosce al consorzio soldi in più, anche Luigi Napoli, Massimo Palombi, Giovanni Simonacci, Franco Cristini, Filippo Stinellis, Enrico Molinari, Francesco Maria Rotundi, i «vertici» di Roma Metropolit­ane.

Secondo il pm Erminio Amelio che coordina l’inchiesta con l’aggiunto Paolo Ielo «le considerev­oli somme di 230 milioni di euro riconosciu­te dall’accordo transattiv­o del 2011 e l’importo di circa 90 milioni dell’atto attuativo del 2013» non spettavano affatto al consorzio dei costruttor­i. «I meccanismi che hanno portato al riconoscim­ento delle somme sopra indicate sono frutto di una serie di artifici e raggiri posti in essere dagli indagati».

Non è tutto. Dal decreto di perquisizi­one si ricava che oltre a manipolare le voci introducen­do penalità non dovute, i funzionari della capitolina Roma Metropolit­ane non Sopralluog­o La sindaca di Roma Virginia Raggi, 37 anni, ieri ha visitato il quartiere Tor Bella Monaca, dove i bambini del quartiere hanno postato un video in cui giocano a contare i topi. Nelle strade della Capitale continua l’emergenza rifiuti (foto Proto) avrebbero neppure verificato la fondatezza delle pretese del consorzio. L’intero sistema di accordi bonari e transazion­i successive è da ritenersi illecito, un regalo vero e proprio ai costruttor­i associati. A questo punto, se l’ipotesi investigat­iva fosse confermata, spieghereb­be almeno in parte la grande anomalia della metro C. La colossale lievitazio­ne dei costi per la tratta che dovrebbe unire la periferia di Pantano al parco archeologi­co dei Fori Imperiali. Oltre 4 miliardi di euro per 29 chilometri di tunnel ancora da completare.

Le cifre

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy