Corriere della Sera

Il negoziato Tesoro-Bruxelles, intervento su Monte Paschi ma tutela per i piccoli investitor­i Mancano ancora i decreti sugli arbitrati per i crac delle quattro banche

- Mario Sensini

un intervento pubblico di sostegno, di poter risparmiar­e i piccoli obbligazio­nisti della banca senese, che sono 60 mila, e detengono circa 3,5 miliardi di euro di titoli subordinat­i.

Gli obbligazio­nisti subordinat­i di Banca Marche, Banca Etruria, CariFerrar­a e CariChieti, che con la risoluzion­e degli istituti a fine 2015 hanno visto completame­nte azzerati i loro investimen­ti, intanto, protestano. «Aspettiamo quello che succederà per il Monte dei Paschi di Siena. Negli ultimi giorni la nostra rabbia si è riaccesa, perché rischiamo di rimanere gli unici “azzerati” di tutto il sistema bancario italiano» protesta Letizia Giorgianni, presidente dell’associazio­ne “Vittime del Salva-Banche”. La soluzione che si profila per Siena non è quella adottata per le quattro banche, di fatto liquidate, e questo potrebbe spiegare un trattament­o diverso. Gli obbligazio­nisti “azzerati” sono in grande agitazione e ieri sono tornati in Bankitalia per chiedere lumi sui rimborsi previ sti dalla legge di Stabilità di fine dicembre, e confermati dalla nuova legge sulle banche del 30 giugno scorso, che sono ancora fermi.

Il Fondo Interbanca­rio di garanzia dei depositi, che gestisce il Fondo di Solidariet­à, potrebbe già ricevere le richieste di rimborso dell’80% del capitale investito, possibile per chi ha un reddito Irpef inferiore a 35 mila euro o un patrimonio mobiliare inferiore a 100 mila euro, ma non si è ancora attrezzato a farlo. Nel sito internet non si fa menzione del Fondo per i rimborsi. Ai piccoli obbligazio­nisti Bankitalia ieri ha dato rassicuraz­ioni che le procedure saranno attivate la prossima settimana.

Non c’è invece alcuna traccia dei due decreti, uno del Presidente del Consiglio, l’altro di Tesoro e Giustizia, per disciplina­re gli arbitrati, cioè i collegi ai quali potranno ricorrere gli obbligazio­nisti subordinat­i delle quattro banche in alternativ­a al rimborso forfettari­o automatico. La nuova legge che accelera le procedure per il recupero delle sofferenze bancarie, ha prorogato i termini per l’emanazione dei decreti, portandolo al 30 giugno. Termine scaduto il giorno stesso dell’approvazio­ne della norma in Parlamento, avvenuta, appunto, l’ultimo del mese scorso.

I rimborsi potrebbero arrivare dopo la cessione delle quattro nuove banche nate dagli istituti messi in risoluzion­e, e ricapitali­zzate dal sistema bancario con 1,6 miliardi. La settimana prossima dovrebbero arrivare le offerte vincolanti ed in corsa ci sarebbero ancora una decina di soggetti, per lo più fondi di investimen­to. La settimana prossima dovrebbe arrivare anche il decreto per dare attuazione alla Garanzia pubblica sulla cessione delle sofferenze, il meccanismo ideato dal Tesoro per favorire lo sviluppo del mercato dei crediti deteriorat­i, favorendo la loro dismission­e.

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