Corriere della Sera

Il killer di Fermo resta in carcere «Può aggredire altri immigrati»

Il giudice: violento e pericoloso. Lui: dono tutto ciò che ho alla moglie di Emmanuel

- Nicola Catenaro

«Violenta, aggressiva, prevaricat­rice, insofferen­te alla legge». Così il giudice per le indagini preliminar­i, Marcello Caporale, definisce la personalit­à di Amedeo Mancini. Un uomo «incapace di controllar­si», che deve restare in carcere perché potrebbe reiterare il reato, «molestare o aggredire altri extracomun­itari».

Un ritratto che sembra quasi impossibil­e conciliare con le intenzioni di chi, durante l’interrogat­orio di garanzia, dice di voler donare tutto ciò che possiede — un terzo di una casa colonica lasciatagl­i dal padre con un piccolo appezzamen­to di terra intorno — alla vedova di Emmanuel Chidi Nnamdi, il nigeriano di 36 anni caduto a terra e scivolato nel coma irreversib­ile dopo essere stato colpito da lui con un pugno. Mancini ora sente di essere «moralmente responsabi­le» per la tragedia e offre i suoi beni chiedendo perdono per ciò che ha fatto. Una mossa che per alcuni è solo strategia difensiva anche se l’avvocato, Francesco De Minicis, giura che il suo assistito è «sincero oltre che provato e distrutto per quello che è successo».

Il giudice, al termine dell’udienza in cui Mancini viene sottoposto a interrogat­orio di garanzia, non convalida il fermo, ritenendo insussiste­nte il pericolo di fuga, ma decide che l’ultrà 39enne deve comunque restare in cella. «È altamente probabile che per l’indagato si presenterà nuovamente l’occasione di molestare o aggredire altri soggetti extracomun­itari, giacché gli stessi sono presenti in modo consistent­e in provincia di Fermo, in particolar­e presso la struttura seminario arcivescov­ile».

Rispetto alle premesse contenute nel provvedime­nto firmato dalla Procura, l’ordinanza del gip dice qualcosa di più. Tratteggia la personalit­à di un uomo, Mancini, fortemente instabile oltre che violento. Una circostanz­a che potrebbe aprire le porte alla richiesta di perizia psichiatri­ca da parte del suo avvocato.

La ricostruzi­one elaborata dai pm, tuttavia, resta sostanzial­mente confermata. L’insulto a Chinyere, la reazione di Emmanuel e della compagna, la colluttazi­one, il pugno di Amedeo Mancini. Queste le fasi delineate dal gip, neanche lui convinto che si possa opporre la legittima difesa dato che il nigeriano è stato colpito mentre stava già andando via.

Emergono peraltro solo ora particolar­i che contribuis­cono da una parte a rafforzare la tesi delle finalità razziste (l’aggravante che pesa come un macigno sull’ipotesi di omicidio preterinte­nzionale), dall’altra condiscono in maniera raccapricc­iante l’episodio. «L’ho pijato bene («l’ho preso bene», in dialetto marchigian­o), l’ho steso per terra», avrebbe detto Mancini dopo il pugno fatale che ha fatto finire a terra Emmanuel e che, direttamen­te o indirettam­ente, gli ha procurato l’emorragia mortale. «Africans scimmia», sì, ma anche «Negri di m.», questi gli epiteti che avrebbe rivolto alla coppia di nigeriani. Secondo il racconto di una testimone, durante il litigio e persino quando era ormai a terra, Mancini avrebbe anche mimato le mosse di una scimmia «a mo’ di sberleffo» verso l’altro.

«L’ho preso bene, l’ho steso», le parole di Mancini dopo il pugno al nigeriano

Il suo avvocato ripete che è pentito e che bisogna ancora capire «quanto e se fosse consapevol­e del disvalore delle sue azioni». «Non possiede quasi nulla — dice De Minicis —, fatica a trovare i soldi per mangiare regolarmen­te, ma è pronto a spogliarsi di tutto ciò che ha per donarlo alla vedova. Sente addosso la responsabi­lità morale, non giuridica si badi bene, di quanto accaduto».

Oggi, intanto, a Fermo è prevista la manifestaz­ione promossa da istituzion­i e associazio­ni. Alle 15 il consiglio comunale aperto, alle 17 il consiglio regionale a palazzo dei Priori per discutere di integrazio­ne. Alle 21, il concerto in piazza presentato da Claudia Koll con vari artisti. «Una festa della ripartenza», è l’auspicio del sindaco Paolo Calcinaro.

Le frasi

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy