La corsa per adottare le greggi del Po che rischiano l’abbattimento
Mille pecore sequestrate a un allevatore di Brescello finito in carcere. Gli animalisti: con noi saranno libere
Mille pecore del Reggiano rischiano l’abbattimento. Due grandi greggi sono stati posti sotto sequestro amministrativo nei comuni di Luzzara e Brescello, in provincia di Reggio Emilia.
Gli animali pascolavano nelle aree golenali del Po (che sono gli spazi compresi tra la riva e l’argine) senza essere provvisti della necessaria autorizzazione sanitaria. Un primo gregge, di 700 pecore, è stato trovato nel territorio del Comune di Luzzara. Un secondo, di 300 animali, pascolava in zona Ghiarole di Brescello. Il proprietario delle greggi è Salvatore Tarantola, noto allevatore della zona e attualmente detenuto per definitive condanne a suo carico.
Al momento gli animali sono stati trasferiti in un allevamento a Guastalla, ma potrebbero essere abbattuti visti gli ingenti costi pubblici di mantenimento. In quanto privi di autorizzazione sanitaria, dovrebbero inoltre essere bruciati: «Nella nostra fattoria i capi salvati da violenze vivono tutti da animali domestici» la normativa europea in materia di tracciabilità non consente di utilizzarne la carne per il consumo.
La speranza, afferma il deputato del gruppo Misto Carmelo Lo Monte — che sollecita un intervento dei ministeri di Agricoltura, Interni e Salute — è che gli animali vengano affidati alle cooperative sociali presenti sul territorio. La proposta per ora è arrivata dall’associazione Ingaia, promotrice del progetto «La Fattoria delle Coccole» di Appiano Gentile, in provincia di Como, che ieri ha inviato una richiesta ufficiale di affidamento delle pecore. Sarebbe un grande risparmio Sul fiume La località, nei pressi di Brescello, dove si dissetavano le pecore per le casse pubbliche e «un grande passo in avanti per la tutela degli animali», spiega Bianca Tagliabue, presidente dell’associazione. «Vogliamo creare il primo gregge di pecore libere». Da cosa? «Dalla catena alimentare. Nella nostra fattoria gli animali, salvati da situazioni di maltrattamento o morte certa, vivono per sempre come animali domestici».
Ieri si è svolta la prima riunione tra i vertici dei tre comuni coinvolti (Brescello, Luzzara e Guastalla): la soluzione è attesa nelle prossime ore.