Elettricità: dal 2017 la «tutela simile», poi il mercato
Si avvicina l’era delle bollette per tutti regolate dal mercato libero e l’Autorità per l’energia elettrica e il gas ha preparato uno scivolo per preparare i consumatori: la «Tutela simile». Dal 2018 — la data esatta sarà decisa dal ddl Concorrenza in via di approvazione in Parlamento — le famiglie dovranno dire addio al servizio di «Maggior Tutela» nell’elettricità e nel gas ora garantito dall’Autorità, presieduta da Guido Bortoni. Cosa significa? Che da quel momento tutti i consumatori dovranno scegliere tra le offerte del mercato libero: circa il 75% dei clienti domestici e il 60% delle piccole imprese. Un bel cambio di abitudine, che presuppone una buona conoscenza dei propri consumi. I sostenitori del mercato libero ricordano i vantaggi derivati dalla liberalizzazione nelle telecomunicazioni: tariffe scese e offerte moltiplicate. I cauti sottolineano invece che il mercato energetico è più complicato e confrontare le offerte è più difficile. Per facilitare il passaggio al mercato libero l’Authority ha messo a punto l’offerta di «Tutela Simile» per le forniture di energia elettrica alle famiglie e alle piccole imprese, un meccanismo transitorio su base volontaria. Il contratto di durata annuale (la struttura è definita dall’Autorità), potrà essere sottoscritto da chi è ancora in «Maggior Tutela» o chi che ne avrebbero diritto in caso di attivazione di una nuova fornitura o richiesta di voltura. Il cliente può accedere all’offerta solo attraverso il portale web gestito dall’Acquirente unico nell’ambito del Sistema informativo integrato, che raccoglierà le offerte mettendolo in contatto diretto con il potenziale venditore, senza costi. Il risparmio di spesa sarà legato alla presenza di un bonus una tantum sulla prima fattura. In più occasioni l’Autorità aveva evidenziato la necessità di un’evoluzione per gradi delle protezioni dei consumatori.