Winona Ryder riparte dalla tv con un thriller paranormale
nei grandi magazzini Saks di Beverly Hills. Dal 15 luglio, su Netflix, la diva di Ragazze, interrotte e Beetlejuice (di cui si parla di un sequel diretto sempre da Tim Burton) torna da protagonista degli otto episodi di Stranger Things, nuova serie tv ideata da Matt e Ross Duffer (Wayward Pines, Hidden), in cui interpreta Joyce, la madre di un ragazzino che scompare misteriosamente nel nulla. Un thriller sovrannaturale che ricorda le atmosfere di un genere molto in voga negli anni Ottanta, da Twin Peaks a Poltergeist.
«Volevo sperimentare nuovi ruoli — ha detto l’attrice—, con l’età diventa sempre più importante saper affrontare nuove sfide». Quello che succede nella serie «sembra spesso ai confini della realtà. E, lo Con un’ascia Winona Ryder (44 anni) nella serie tv ideata da Matt e Ross Duffer ammetto, in alcuni momenti mi sono sentita un po’ confusa. Ma è proprio questo il punto: quando Joyce comincia a dare un senso agli eventi, apparentemente sembra perdere la testa, ma alla fine ha ragione lei. Quello che sta passando è l’incubo di ogni genitore, e nonostante le venga data una spiegazione logica rispetto al fatto che suo figlio sia morto o scomparso, si ritrova a credere a eventualità pazzesche».
Per interpretare il suo personaggio, Winona, che non ha figli, ha parlato a lungo con la madre. «Siamo quattro fratelli. Lei mi ha detto: “Si, ha assolutamente senso che lui possa sentire la voce di tuo figlio senza vederlo. Come genitore, devi solo credere a questo”». C’è un altro aspetto di Joyce che l’attrice ha rivelato di amare: «Non è una persona perfetta. È viziata e in difficoltà ancora prima che tutto accada». E alla domanda se una star del suo calibro fosse sorpresa di ritrovarsi in un progetto televisivo ha risposto: «Non mi interessa molto se il progetto a cui ho preso parte si vedrà sul piccolo o sul grande schermo. Voglio solo raccontare delle buone storie e recitare in ruoli che non ho mai affrontato prima».