Froome e i dubbi sulla pedalata Nibali: «È molto meno agile»
Nella conferenza stampa sprint (9’15”), organizzata da Sky per il primo giorno di riposo, è un perfido cronista inglese a porre alla maglia gialla l’unica domanda un po’ bastarda: «Caro Chris, quest’anno al Tour in salita non stacchi nessuno. Dipende dall’aumento dei controlli sui motorini nelle bici?». Sir Dave Brailsford, il boss di Sky, strappa il microfono: «Come puoi dire una cosa del genere? La bici di Chris è la più controllata. Ieri la Federazione internazionale si è complimentata via mail per la nostra disponibilità ai test». Mail, pare, spedita dal capo della struttura tecnica, Mark Barfield. Inglese pure lui e sott’accusa per una presunta «fuga di notizie» sui controlli aggiuntivi della gendarmeria al Tour 2015. Indirettamente sull’argomento piomba Vincenzo Nibali: «Come sta Froome? Sky è fortissima, lui pedala molto meno agile del solito. È proprio evidente. Il perché non lo so». Il «frullino» non funziona? Lo vedremo giovedì sul Mont Ventoux, dove la tecnica di pedalata dell’inglese venne rivelata al mondo nel 2013. Ieri ad Andorra si è discusso molto
della classifica cortissima del Tour. Va piano Froome o vanno forte gli altri? La maglia gialla ironizza: «Come sta Quintana (4° in classifica, ndr)? E chi lo vede? È sempre nascosto alla ruota. Yates e Martin (2° e 3°) non credo reggano le tre settimane». E Fabio Aru, 13° a 1’23” dopo la crisi di domenica sulla salita finale? Il sardo, snobbato, ribadisce concetti tranquillizzanti: «Un cedimento in tre settimane ci sta. Il Tour è ancora lungo. Per me qui tutto è nuovo. Un gregario come Nibali è la miglior cosa che potesse capitarmi». Per mettere a fuoco le reali possibilità di Fabio bisognerà aspettare la doppietta Ventoux/ cronometro di giovedì e venerdì. In una giornata con 12 conferenze stampa in programma, una è saltata per la mancanza di cronisti: è la prima volta. Il miliardario Tinkov e il campione del mondo Sagan, orfani di Contador ritirato e di un futuro comune, sono tornati in stanza a meditare. Oggi la carovana riparte da Andorra per la Francia con un aperitivo tossico per velocisti: i 2.400 metri del Port D’Envalira.