Ansia da genitore di figli adolescenti? Sono solo giovani, godetevi le ferie
P remetto. Sono stata una di loro, e non solo sul bagnasciuga. Ho scapolato anni bui autoghettizzandomi nel filone genitoridisperati-di-figli-adolescenti. Ho perso amici affliggendoli con le mie ansie materne. Ho perso qualche chilo, vabbè, non è stato un male. Ora faccio ammenda, e provo ad avvertire: la
gente di mezza età che passa le vacanze a lamentarsi dei figli è più noiosa delle gente di mezza età che parla del suo mal di schiena. Se sono vicini di ombrellone, di ristorante, di posto sul treno o aereo, si tifa per la loro gioventù bruciata, che più che altro è malmostosa, e/o inciuccata. Che è in vacanza e non telefona. Che è a Ios dove si fa molta vita notturna (solo vita notturna, ci raccontano i ragazzi, troppa perfino per loro) e l’ultima connessione a WhatsApp risale a due giorni prima (i tentativi di controllo dei figli verificando l’accesso a WhatsApp porterà un superlavoro ai servizi di igiene mentale nelle località turistiche, si teme). Che è in Irlanda in teoria per imparare l’inglese e si tagga su Facebook ogni notte fuori dai pub. Che è negli
C’è chi tenta di controllarli a distanza monitorando l’ultimo accesso a WhatsApp
Stati Uniti per un corso estivo universitario costosissimo però la si vede sempre che fa shopping con una comitiva di bresciane (esattamente come faceva la mamma, a Brighton, nel 1979; soltanto, non se ne ricorda). E poi non studia, e poi non mi piace la fidanzata, e poi non posso dirgli niente perché va via urlando e si chiude in camera. Ci siamo passati, grazie mille, e siamo solidali. Però basta. Cari genitori, noi che ne usciamo ora, col tempo, abbiamo imparato che i figli distanti significano meritata vacanza, finalmente, anche per noi. Meglio lasciare a casa lo smartphone, andare per saldi, e se possibile farsi cacciare di notte dai pub. Non siamo una generazione di eterni adolescenti per niente; che diamine.