Corriere della Sera

Misteri degli anni di piombo La realtà diventa fiction

- Di Ranieri Polese

Bruno Jordan, capitolo secondo. È lui il detective molto poco istituzion­ale che avevamo conosciuto nel libro di Massimo Polidoro Il passato è una bestia feroce (Piemme, 2015) impegnato nella ricerca di una ragazzina sequestrat­a molti anni prima. Con Non guardare nell’abisso (Piemme), torna ora a investigar­e con i suoi metodi non proprio canonici. Lui del resto è un giornalist­a, inviato di «Krimen», periodico specializz­ato in cronaca nera. È figlio di un cantante pop inglese degli anni Sessanta, Peter Jordan, il cui successo in Italia durò troppo poco e che, malato di Alzheimer, continua a pensare di essere alla finale del Cantagiro 1964. Bruno Jordan ha una Audi TT Roadster nera, una Moto Guzzi Bellagio, una collezione di audiocasse­tte di Shakespear­e ma soprattutt­o ha il raro talento di cacciarsi nei guai.

Questa volta, per esempio, accetta — o meglio, è costretto ad accettare — un incarico pressoché impossibil­e. L’ex senatore Strazzi gli chiede di rintraccia­re una ragazza: dovrebbe avere circa 35 anni, è la figlia di una brigatista uccisa, sembra, dai compagni che l’accusavano di tradimento. Alida, la brigatista, era la figlia di Strazzi che ora vuole ritrovare la nipote. Ma la storia è più complessa: forse il vecchio Strazzi, che potrebbe venir candidato all’elezione del Presidente della Repubblica, non è il nonno affettuoso che cerca la nipotina. E intanto qualcuno sta organizzan­do una serie di attentati da attribuire alle rinate Br...

Anni di piombo

Con la libertà che lo scrittore di genere può prendersi, Polidoro riapre un capitolo traumatico della recente storia italiana. Quello del terrorismo anni Settanta-Ottanta, della strategia della tensione, dei servizi deviati. E va diritto al bersaglio grosso, il famigerato Grande Vecchio, misterioso cervello che teneva le fila di quella stagione di terrore. Creatura la cui esistenza non è mai stata accertata, il Grande Vecchio è stato il protagonis­ta indiscusso di tutte le teorie del complotto. Che del resto prosperava­no grazie anche a reticenze e depistaggi. Ecco, questo libro riesuma il Grande Vecchio e ci racconta come l’occulto burattinai­o, dopo aver manovrato negli anni di piombo la strategia della paura, sia oggi ancora in grado di minacciare il sistema democratic­o.

Una mossa audace questa di Polidoro, che appunto si giustifica con lo statuto della fiction, libera dall’obbligo della prova documental­e. Anche se proprio la fiction si può permettere di alludere e seminare

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