Corriere della Sera

Errigo k.o. choc «Io lasciata sola» Il maestro replica «Si è montata»

- Flavio Vanetti

Campioness­a Arianna Errigo, 28 anni DAL NOSTRO INVIATO

Eliminata e arrabbiata. Con botta e risposta a distanza con il suo ex maestro. La giornata della scherma italiana, caratteriz­zata dall’avanzament­o di Elisa Di Francisca fino alla finale del fioretto ma anche dall’uscita di Aldo Montano e Diego Occhiuzzi (con le parole pepate del c.t. Sirovich sulle ombre che adombrano le lame quando di mezzo ci sono i russi), si apre con il dramma di Arianna Errigo: out negli ottavi contro la canadese Harvey. Sorpresona e lacrime a fiotti in pedana. Poi l’attacco a Giulio Tomassini, storico maestro del fioretto, che Arianna ha lasciato a gennaio. Perché l’ha fatto? In soldoni, voleva che non seguisse più anche Elisa Di Francisca. «Mi è stato mancato di rispetto. È da gennaio che mi alleno da sola. E ho vinto tutto. Sono convinta di quello che ho fatto, anche perché il rapporto con un maestro deve andare al di là dell’aspetto tecnico: devi avere prima di tutto fiducia nella persona». Da Avignone, dove vive e dove è convalesce­nte da un intervento, Tomassini ha replicato in modo duro. «Non ho mai mancato di rispetto a nessuno. Mi spiace che Arianna abbia avuto questa uscita, penso che stia usandola per giustifica­re la sconfitta». Quindi, avanti con i dettagli: «È stata lei a scegliere di non allenarsi più con me. E io e lei non abbiamo un contratto: per cui non può decidere con chi debba lavorare». Tomassini è un maestro che nella sua lunga e vincente carriera ha gestito in contempora­nea varie atlete: «Ho avuto assieme Giovanna Trillini, Valentina Vezzali, Elisa Di Francisca e lei stessa, Arianna Errigo. La Vezzali non ha mai tentato di dirmi una cosa del genere». Ed ecco la stoccata più pesante: «Penso che si sia un po’ montata la testa». Il maestro umbro chiarisce anche la questione del presunto favoritism­o alla Di Francisca: «Lavoravo con Elisa davanti a tutti. Lei mi ha detto che voleva che non lo facessi più. È inaccettab­ile».

Nato a Prato nel 1978, Marco Innocenti è quello che si dice un «talento fatto in casa»: proviene infatti da una famiglia di tiratori, tanto che il nonno aveva avviato un’armeria con annessa scuola di tiro. Nella quale tuttora lavora come istruttore

Gran parte della famiglia ha la passione per le armi sportive: la sorella Nadia ha militato nella nazionale italiana femminile di double trap, come la cugina Elena

Per Innocenti quella di Rio de Janeiro è la quarta Olimpiade in carriera. A Sydney 2000, Atene 2004 e Londra 2008 non aveva però ottenuto risultati: ora a 37 anni ha coronato il grande sogno

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy