Sette milioni per dire addio a Johnny Depp
Video e violenza: l’attore si accorda per il divorzio. Heard: «Tutto in beneficenza»
Dopo le accuse e i veleni è arrivato il giorno dell’accordo, almeno quello legale. Johnny Depp e Amber Heard hanno firmato un accordo extragiudiziale per il divorzio dopo 15 mesi di matrimonio. Il divo di «Pirati dei Caraibi» dovrà versare all’ex moglie 7 milioni di dollari. Nel comunicato congiunto Amber Heard fa «i migliori auguri a Johnny per il suo futuro». E promette: «darò tutto in beneficenza».
Rapporto intenso, passionale, a volte agitato ma sempre caratterizzato dall’amore Non c’è mai stata nessuna intenzione di provocare danni fisici o psicologici L’annuncio Nel comunicato diffuso dalle avvocate si legge che lei donerà il ricavato in beneficenza
Ameno di ventiquattro ore dall’udienza in tribunale che avrebbe ufficialmente dato inizio al secondo atto del bruttissimo divorzio tra Johnny Depp e Amber Heard, le parti hanno trovato ieri un accordo extragiudiziale, chiudendo la questione (lui le darà sette milioni di dollari). Non erano bastate le foto (uscite a maggio) della modella piena di lividi, il video (diffuso la settimana scorsa) di Depp che, urlando volgarità, sfasciava la cucina e si versava un bicchierone da mezzo litro di vino rosso con la foga dell’etilista incallito. Però si è capito che la vicenda sarebbe finita quando l’altroieri il sito
Tmz ha pubblicato le fotografie di Depp con un polpastrello della mano mozzato dopo aver rotto una bottiglia, le immagini di uno specchio di casa della coppia con la scritta — in vernice blu e sangue dell’attore — «Interpreti: Billy Bob e Amber la facile».
Una scenata di gelosia nella quale, aveva spiegato Amber, Depp si era menomato una mano per gelosia nei confronti di Billy Bob Thornton, l’ex marito di Angelina Jolie da lui accusato di avere una relazione con Amber. Il divo di Pirati
dei Caraibi aveva poi intinto a mo’ di pennello il moncherino del dito nei colori con i quali Amber dipingeva, per dare sfogo alla sua rabbia sullo specchio, lasciando l’impressionante graffito.
Era chiaro a tutti, a quel punto, che nell’iPhone di Heard c’era un pozzo probabilmente senza fondo di materiale video, audio e fotografico capace di sfasciare la carriera di Depp. Così, finalmente, l’attore ha accettato di firmare un accordo extragiudiziale chiudendo — anche se il termine risulta beffardo — consensualmente il matrimonio durato 15 mesi.
Il comunicato congiunto diffuso ieri è il capolavoro (tardivo) delle avvocate di Depp e Heard, le due divorziste più brave di Los Angeles: «Il nostro rapporto è stato intenso, passionale, a volte agitato ma sempre caratterizzato dall’amore. Nessuna della parti in causa ha lanciato false accuse a fini di lucro. Non c’è mai stata nessuna intenzione di provocare danni fisici o psicologici. Amber fa a Johnny i migliori auguri per il futuro. Amber donerà il ricavato dal divorzio in beneficenza». La prima frase assolve Depp dalle accuse di violenza domestica (e ieri He- ard ha ritirato l’ingiunzione fatta a maggio al tribunale per impedire a Depp di avvicinarsi a lei, pena l’arresto), la seconda solleva Heard dalle accuse (ripetute spesso dall’avvocata di Depp, Laura Wasser) di aver organizzato un’estorsione. La terza evita guai in sede penale, per aggressione, a Depp. La quarta e la quinta e ultima frase danno un tono amichevole o quantomeno civile a quello che è stato uno scontro, mediatico prima ancora che legale, devastante.
La domanda, ovvia, che resta dopo questo disastro di pubbliche relazioni è: perché lasciar passare tre mesi che hanno schiantato la reputazione di Depp, se il volto della saga
di Pirati dei Caraibi per la Disney vale miliardi? Il problema non potevano essere sette milioni di dollari (l’attore ha un patrimonio personale stimato in circa mezzo miliardo euro).
Il sospetto di tanti osservatori è che abbia inizialmente minimizzato, con l’avvocata, la portata delle possibili rivelazioni che potevano colpirlo. Fino alla resa per incassare almeno quel «non c’è mai stata nessuna intenzione di provocare danni fisici o psicologici» come piccolo cerotto da mettere sulla mano martoriata di Jack Sparrow, pirata sorridente con il fatturato da multinazionale.