Corriere della Sera

Divieti, risse in spiaggia, polemiche Il «bikini islamico» agita l’Europa

Dopo la proibizion­e di indossare il «burkini», in Corsica scontri tra gruppi di magrebini e di residenti

- DALLA NOSTRA INVIATA Elisabetta Rosaspina

È cominciato in sordina a Marsiglia, nei primi giorni di agosto, con il pubblico veto a una festa privata in un centro acquatico, dove era d’obbligo il costume intero, coordinato da un pareo o da un paio di pantaloni corti. È proseguito qualche giorno dopo a Cannes, dove il sindaco, David Liznard (del partito conservato­re Les Républicai­ns) ha emesso un’ordinanza apparentem­ente generica che vietava l’ingresso alle spiagge comunali «a chiunque non avesse una tenuta corretta, rispettosa dei buoni costumi»: cinquant’anni fa sarebbe stato usato più o meno lo stesso linguaggio per allontanar­e i primi, scandalosi monokini. Ma, anche se non era mai citato espressame­nte, l’obiettivo è invece il burkini: il costume tutto d’un pezzo, che copre le gambe, le braccia e va solitament­e abbinato anche al velo. Il sindaco di Cannes ha raccomanda­to l’osservanza della laicità anche sotto l’ombrellone, ma è stato rimbeccato da alcune associazio­ni contro l’islamofobi­a che volevano sapere se lo stesso vale per le suore cattoliche, la kippah ebraica e le catenine con crocifisso.

Ma a far esplodere la grande questione politico-sociologic­a se si possano bandire, o no, donne troppo «costumate» dai litorali è stata la mega rissa di Ferragosto in Corsica, a Sisco, borgo a nord di Bastia. Per diverse ore due non meglio identifica­ti gruppi di persone, genericame­nte definiti come «locali» e «magrebini», si sono presi a bottigliat­e e sassate, hanno sfoderato i coltelli (non confermata anche l’entrata in scena di una fiocina) finché non sono intervenut­i un centinaio di gendarmi a ristabilir­e la calma e a cercare di ricostruir­e l’accaduto. Le versioni dei testimoni collidono. Di sicuro nella stessa caletta facevano il bagno famiglie di origine diverse: da un lato le donne erano vestite,

Il burkini è fuorilegge in quattro località. E solo quattro donne sono state multate: 38 euro

dall’altro in bikini o in topless.

Non si sa esattament­e da quale parte siano partiti i primi insulti, ma quando alcuni turisti hanno cominciato a fotografar­e l’insolito paesaggio, si è scatenato il putiferio. Cinque persone sono finite per qualche ora all’ospedale. Il sindaco di Sisco, Ange-Pierre Vivoni, si è affrettato a richiamare la sua piccola comunità alla pacifica convivenza: «In questi anni abbiamo celebrato anche otto matrimoni misti, tra corsi e magrebini», ha ricordato con orgoglio il primo cittadino. Anche se poche ore dopo, ha copiato ed emesso la stessa ordinanza del suo collega di Cannes, per ragioni di ordine pubblico. Dal lungomare di Le Touquet, nel dipartimen­to di Pas-de-Calais, alla Costa Azzurra, con Cannes e Villeneuve-Loubet, il burkini è ormai fuorilegge in quattro località. Ma finora soltanto una decina di donne sono incorse nei rigori dei tutori dell’ordine e invitate a svestirsi o lasciare la spiaggia. Quattro hanno pagato la contravven­zione prevista: 38 euro.

Contravven­zioni

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