Una cinese rompe il tabù sul ciclo in diretta tv
Fu Yuanhui arriva quarta alla staffetta olimpica: «Ho nuotato male, avevo le mestruazioni»
è spinto a dire che la ventenne Fu sarà ricordata più degli altri atleti cinesi spediti a Rio per scalare il medagliere. Lei ha vinto perché ha infranto l’ultimo tabù: senza fronzoli, ha mandato all’aria ridicole perifrasi tramandate per generazioni («Ho le mie cose», «È arrivato il Marchese», «Ci sono gli ospiti»...).
«Una medaglia la meriterebbe soltanto per questo», scherza la ginecologa Alessandra Graziottin. «Le mestruazioni sono la punta dell’iceberg di un terremoto ormonale che coinvolge tutto l’organismo: quando la fluttuazione di estrogeni e progesterone è molto marcata, la sindrome dell’intestino irritabile quintuplica; il 27% delle donne che soffrono di asma, in quei giorni ha attacchi violentissimi. Altro che: “È isterica, ha le sue cose”». Cominciare a usare i termini giusti è un modo per familiarizzare con il corpo della donna. La tivù svedese Svt ci ha addirittura fatto uno spot per bambini, con gli assorbenti interni che danzano come marionette. «Invece da noi coesistono una cultura ottocentesca, che censura quegli argomenti Coraggiosa La nuotatrice cinese Fu Yuanhui intervistata al termine della gara. Sul suo volto la sofferenza provocata dai dolori del ciclo mestruale che ci fanno entrare in contatto con il corpo femminile, e una pornografica, che ce lo sbatte in faccia con foto e video che non lasciano nulla all’immaginazione», protesta la sessuologa Chiara Simonelli.
Di chi sia la colpa non si sa, ma certo non si capisce perché in Italia gli assorbenti igienici vengano considerati beni di lusso e, in quanto tali, tassati al 22%. L’ex pd Pippo Civati a gennaio depositò una proposta di legge soprannominata «Tampon Tax» per ridurre al 4% le tasse su tamponi, coppe e spugne mestruali. Ma non è mai stata calendarizzata. Con noi ammette: «In autunno ci riprovo, durante la discussione per la legge di Stabilità. Però mi ha deluso il modo in cui è stata ridicolizzata la mia proposta». La tenera Fu Yuanhui, con la sua uscita in mondovisione, contribuirà a una giusta causa. In India, per esempio, quasi una studentessa su quattro abbandona la scuola dopo il menarca. E a essere onesti, nei secoli dei secoli, le religioni ci hanno messo del loro, associando più o meno all’unanimità il ciclo all’impurità.
Altre sportive hanno provato a smuovere le acque del pregiudizio. L’anno scorso agli Australian Open, la tennista Heather Watson motivò la sconfitta al primo turno con le mestruazioni. Sempre nel 2015 l’atleta Kiran Gandhi corse la maratona di Londra senza assorbente. Adesso Fu. Forse, ora, nessuna si nasconderà più.
@elvira_serra