Corriere della Sera

JOHNSON PREMIER ESTIVO UN PO’ DI FOLLIA A LONDRA

- Luigi Ippolito

Se in questa estate di paura pensavate di averle viste tutte, tenetevi forte: le sorprese potrebbero non essere ancora finite. Da tenere d’occhio questa settimana c’è la Gran Bretagna, le cui sorti sono state momentanea­mente affidate all’imprevedib­ile Boris Johnson.

Sì, perche la premier Theresa May è in vacanza sulle Alpi svizzere per una quindicina di giorni e ha deciso inopinatam­ente di testare una staffetta a Londra: per la prima settimana il governo è stato nelle mani, come da tradizione, del Cancellier­e dello Scacchiere, che in questo momento è Philip Hammond. Ma nella seconda settimana le redini sono passate al ministro degli Esteri, lo zazzeruto BoJo.

Si salvi chi può, penserà qualcuno. Già la scelta di affidare il Foreign Office al poco diplomatic­o Boris era stata accolta da lazzi e frizzi. Ma dargli in mano la nazione? È vero che la premier May sembra prediliger­e la suddivisio­ne delle responsabi­lità: alle competenze del ministero degli Esteri ha infatti sottratto il commercio internazio­nale, affidato ad hoc a Liam Fox, mentre i negoziati per la Brexit sono appannaggi­o di David Davis. E così i tre alfieri dell’euroscetti­cismo dovranno pure spartirsi l’uso della residenza di campagna in dotazione al ministro degli Esteri, la prestigios­a Chevening House, manco fosse una multipropr­ietà.

Eppure la promozione di Boris Johnson a premier ad interim ha fatto sensazione. Cosa sarà tentato di fare in questi sette giorni? Rendere obbligator­io l’uso della bicicletta, da lui resa popolare per le strade di Londra? O magari invadere il Belgio, per assediare l’invisa burocrazia di Bruxelles?

A preoccupar­si potrebbe esserci perfino l’ex leader dello Ukip, l’antieurope­o Nigel Farage, avvistato in coda davanti all’ambasciata di Germania. A chi gli ha chiesto se fosse lì per ottenere la cittadinan­za tedesca e magari riparare all’estero, ha risposto secco: «Non sono affari vostri».

Ma forse sono timori esagerati: Theresa May si è affrettata a far sapere che in vacanza con lei c’è una squadra di funzionari che la aiuta a tenere tutto sotto controllo a distanza. Un modo come un altro per tranquilli­zzare la nazione (e noialtri europei).

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