Corriere della Sera

Referendum, il Pd cerca la tregua con l’Anpi

Intesa vicino in Emilia, dove è nata la polemica sulla partecipaz­ione alle Feste. Ancora tensione a Firenze Errani: «Il partito ascolti le ragioni del No». A Imola i partigiani disubbidis­cono: niente comitati contrari

- Olivio Romanini

Il paradosso è che il primo fuoco localizzat­o nella lite d’agosto tra Anpi e Pd, quella per la partecipaz­ione alle Feste dell’Unità, si va spegnendo proprio mentre a livello nazionale divampa l’incendio.

A Bologna, infatti, dove la presidente dei partigiani Anna Cocchi aveva annunciato la clamorosa diserzione dalla kermesse dem in polemica con il divieto di fare propaganda per il No al referendum costituzio­nale, la situazione si sta risolvendo. Per far rientrare la crisi è bastato che il segretario provincial­e pd, Francesco Critelli, offrisse alla leader Anpi di partecipar­e a dibattiti dove i partigiani potranno sostenere le ragioni del No.

La decisione finale sarà presa dalla sezione locale dell’Anpi martedì prossimo, ma le parole di Cocchi fanno sperare i Democratic­i: «Se il Pd è aperto e disponibil­e anche noi siamo aperti e disponibil­i».

Ma nel frattempo la situazione, nel dibattito in seno alla sinistra, è scappata di mano tanto da far dire al presidente nazionale dell’Anpi Carlo Smuraglia che è meglio disertare le Feste del Pd. Il problema è concentrat­o soprattutt­o nelle due regioni, Emilia-Romagna e Toscana, dove le Feste dell’Unità hanno ancora un largo seguito e dove sono presenti quasi ovunque le sezioni dell’Anpi. E qui la situazione è diversific­ata a seconda delle situazioni.

A Reggio Emilia infatti, salvo ripensamen­ti, è previsto un banchetto dell’Anpi e un dibattito a cui parteciper­à Gustavo Zagrebelsk­y per sostenere le ragioni del No, mentre a Modena non ci sarà il banchetto dell’Anpi ma la presidente Aude Pacchioni sarà presente al taglio del nastro della Festa. Si è invece ingarbugli­ata la situazione a Firenze come effetto domino delle polemiche bolognesi. Il segretario metropolit­ano del Pd di Firenze, Fabio Incatascia­to, fa il punto della situazione: «Siamo in una situazione di stand by, abbiamo spiegato ai partigiani che sono come sempre invitati, che possono eventualme­nte fare dibattiti ma anche che è una festa di un partito che legittimam­ente sostiene le ragioni del Sì al referendum».

I contrasti tra il Pd e l’Anpi sono una ferita aperta soprattutt­o per la sinistra del partito e in questo senso a tentare una mediazione ci ha provato Vasco Errani, l’ex governator­e dell’Emilia-Romagna, uno dei leader della sinistra del partito. «Io penso che il Pd — ha detto intervenen­do alla Festa di Reggio — debba avere la capacità di ascoltare anche le ragioni del No, discutere nel merito e avere la forza e il coraggio di affrontare un problema che ci viene posto da più parti: quello di costruire un diverso equilibrio tra la riforma costituzio­nale e la legge elettorale».

Se il Pd è diviso anche nell’Anpi c’è un certo dibattito. La sezione di Imola ha disubbidit­o agli ordini di scuderia e non organizzer­à comitati per il No e molti problemi ci sono stati anche a Trento, Bolzano e in Veneto. Senza contare quello che per il presidente Smuraglia è stato il «normale avvicendam­ento» dell’ex coordinato­re regionale dell’Emilia-Romagna Ivano Artioli dopo che aveva preso posizione per il Sì al referendum e che è stato sostituito da Anna Cocchi. Nel dubbio Artioli è stato avvicendat­o anche dal comitato nazionale di cui era membro (il posto è vacante) ed è stato annunciato il suo deferiment­o ai probiviri anche se non ha portato finora a sviluppi.

L’Anpi alla kermesse dei Dem? Se il Pd è aperto e disponibil­e anche noi lo saremo Anna Cocchi Anpi Bologna

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