Corriere della Sera

Debutto amaro per Ventura (1-3)

- Di Mario Sconcerti

Qualcosa si è visto, anche se non molto, nella prima Italia di Ventura. Finché c’è stato spazio e il risultato era in equilibrio abbiamo tenuto il campo e avuto modo di giocare buon calcio. Quando la Francia ha segnato il secondo gol la partita è andata sul grigio. Non siamo squadra che può impostare, manca la qualità dei centrocamp­isti, aggravata dall’assenza di Bonucci dietro a tutti. È mancata anche l’importanza del risultato e la vecchia rabbia di Conte. Ventura ha gestito da vecchio maestro una partita quasi solo emotiva, non c’era niente in palio. Ha cercato equilibri, non ha portato spasimi. E senza una grande ragione la sua Italia, come quella di Conte, è abbastanza modesta. Direi che con la Francia si è chiuso il biennio precedente, quello che ci ha portato a un Europeo onorevole, non molto di più. Vedremo adesso le vere idee di Ventura e la qualità di ricambio del nostro calcio. L’impression­e è che i vecchi si stiano annoiando senza che i giovani sappiano ancora divertirsi. Però è ora che la Nazionale cambi davvero, che cerchi una sua nuova strada. Non per vincere tutto, ma quasi solo per sopravvive­re al suo nome. Un futuro c’è, stanno crescendo giocatori nuovi, penso a Verratti, Belotti, Pavoletti, Rugani, Romagnoli, forse Sensi, certamente Berardi, El Shaarawy, Pellegrini, Benassi. Vanno integrati e portati a una responsabi­lità internazio­nale prima che si pretenda troppo da una

Non è più una transizion­e L’impression­e è che i vecchi si stiano annoiando senza che i giovani sappiano ancora divertirsi. Non si tratta più di una transizion­e ma una vera separazion­e

formazione che Conte ha letteralme­nte inventato sul suo esclusivo talento. Ventura è un buon maestro, sa parlare con i giocatori. Serve soprattutt­o questo in un momento non più di transizion­e ma di vera cesura tra vecchi e giovani. È il tempo più difficile per una squadra perché ognuno è costretto a difendere se stesso. Al di là delle buone parole, è quasi impossibil­e fare gruppo. Nel primo tempo Ventura ha cercato più il gioco in avanti che la forza della difesa, più manovra che contropied­e. Uscito De Rossi è mancato l’unico riferiment­o di personalit­à, la Francia non ci ha più fatto giocare. Senza centrocamp­o sono scomparsi anche Eder, Pellè e Candreva, è stato sempre tutto uguale. Sono rimasti almeno il buon debutto di Rugani e quello di Donnarumma macchiato dalla valutazion­e sbagliata di un tiro scambiato per cross. Nel Milan non commette errori simili. La Nazionale non può ammetterli. Ma almeno in questo c’è tempo.

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