Corriere della Sera

«Lei è buona, troppo buona, a volte cretina Quando l’ho vista ho detto: questa la sposo»

- Di Isabella Bossi Fedrigotti

per stare insieme quarant’anni». Lei soltanto sorride paziente, inevitabil­mente anche mamma del suo puer aeternus di marito. Poi aggiunge: «Ogni tanto me ne vado qualche settimana o anche mese, in Norvegia, per tirare un poco il respiro. Ma torno sempre. Di lui non cambierei nulla, è un uomo onesto e super generoso. Forse ha un po’ troppo temperamen­to a volte». Lui l’accusa di essere accidiosa, incapace di inventare, capace solo di accettare, mai nervosa, mai agitata, mai impaziente, e anche buona, troppo buona, la persona più buona che abbia mai conosciuto, a volte «perfino cretina», impossibil­e da coinvolger­e in una litigata; dice che non ci sarebbero guerre se tutti fossero come la Kirsti. «Vicino a un vulcano non si può che stare quietissim­i, essere pazienti, tolleranti, altrimenti non avremmo compiuto i quarant’anni», spiega lei. «Neanche per sogno, io i miei conti li so tenere benissimo. Sono un uomo molto pratico. Lo stereotipo dell’artista che vive fuori dalla realtà non mi si adatta per niente. Certo, lei ha la forza della calma, non l’ho mai vista correre, sudare. Arriva ultima nelle code e la fanno passare avanti, sale la scaletta dell’aereo e la mettono in business, perché la prendono per una regina...». I litigi sono, perciò, impossibil­i. Ma divergenze, almeno, ce ne saranno? «Sì, sull’educazione dei figli: lei ha detto loro sempre di sì!». «È vero — riconosce lei — ma a me piace ascoltarli, sentire le loro ragioni, e poi c’era comunque chi diceva no...». «Ah, e un’altra cosa che mi fa rabbia: da quando io faccio vino rosso, lei si è messa a bere bianco!». «Vero, adesso mi piace il bianco», riconosce lei.

Dopo quel primo commento abbastanza glaciale della mamma, come è andato il rapporto con i genitori norvegesi? «I miei pensavano che fosse fuori di testa. Portava mio padre sul trattore guidando come un forsennato e a mia madre metteva a massimo volume Pavarotti che cantava Mammaaaa. Il prototipo dell’italiano, immaginava­no. Alla fine ridevano: è andata benissimo, insomma». La stagione più bella? «È stato bello tutto», dichiara lei. «Il più bello verrà domani», ribatte lui. Passioni comuni, hobby, passatempi? «Sesso», ridacchia Kirsti. «Magari», batte il pugno sul tavolo Oliviero.

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