In apnea nel mare di Syros, fra campioni e amanti del rebetiko
Diversa dalla mondanissima Mykonos e dalla religiosa Tinos, è l’isola delle Cicladi ancora da scoprire
Il meltemi che soffia dispettoso da nord increspando il mare, oggi ha trovato la sua pace. Siamo nel mezzo dell’arcipelago cicladico, al largo della costa dell’isola di Syros. Giacomo De Mola è in acqua, cerca la concentrazione e la calma per un tuffo profondo. Gli ultimi respiri, la capovolta, le lunghe pale delle pinne in carbonio rivolte verso il cielo e poi il mare lo inghiotte. De Mola, uno dei tre atleti titolari della squadra italiana di pesca in apnea (gli altri sono Dario Maccioni e Salvatore Roccaforte) si sta allenando per il campionato mondiale, che si svolgerà proprio in queste acque cristalline tra il 15 e il 19 settembre. Un campionato, che in questa sua trentesima edizione, entrerà nella storia come il più profondo disputato sino ad ora. Regole ecologiche ferree sulla quantità e sulla tipologia del pesce che si può cacciare in gara. Vince chi prende più specie ittiche e fa più peso. Il pescato verrà distribuito fra famiglie povere dell’isola e l’organizzazione Roof, che si occupa di giovani con problemi di delinquenza.
Vista dal mare Syros è ancora più bella. Nulla a che fare con la vicina e mondanissima Mykonos, nemmeno con la religiosa Tinos, che le sta proprio di fronte con la sua mastodontica cattedrale ortodossa. Syros differisce immediatamente dalle altre isole dell’arcipelago, per i colori dell’abitato, che non sono soltanto il bianco e il blu, che caratterizzano il resto delle Cicladi. Qui molti palazzi sono di epoca neoclassica, le stradine sono lastricate di marmo, e l’isola è fuori dai grandi giri turistici. È densamente abitata tutto l’anno, ha una importante comunità cattolica, non punta le proprie attività unicamente sul turismo, e soprattutto ha una vita culturale frizzante. Basti pensare ai festival internazionali del cinema, dell’Egeo e di chitarra, che hanno luogo annualmente sull’isola.
Nel villaggio di Ano Syros, è nato Markos Vamvakaris (1905-1972), insieme a Vassilis Tsitanis padre del rebetiko, la musica del sottoproletariato che si sviluppò nei tekedes di Atene, le taverne clandestine. Syros ha un teatro, l’Apollon, che è una fedele riproduzione (in piccolo) della Scala di Milano. E può vantare un mare mozzafiato dentro al quale De Mola si muove con l’eleganza di una manta: «Il mare ti mette in contatto con un’altra realtà, che non si vede, ma dalla quale possiamo attingere qualcosa, di difficilmente razionalizzabile. Il mare ti dà le soluzioni».