Milan-Cagliari a nervi tesi Mercato al veleno, per Fernandez si scatena la bufera
Sono passati più di cento anni, ma quando c’è di mezzo un Dreyfus gli affari sono sempre complicati. A cavallo tra 800 e 900 l’Affaire Dreyfus divise la Francia, oggi dopo aver portato alla decapitazione della Germania del calcio rischia di far condannare per frode e riciclaggio Kaiser Franz Beckenbauer. Tutto ruota ai 10 milioni di franchi svizzeri (al cambio del 2005 circa 6,5 milioni di euro) che Robert Louis-Dreyfus «prestò» al comitato organizzatore di Germania 2006 per comprare i voti necessari per l’assegnazione dei Mondiali. Qui non si parla di sospetti, ma di fatti accertati dalla stessa Dfb (la federcalcio tedesca) che già lo scorso marzo aveva ammesso irregolarità nella raccolta di fondi.
La Procura svizzera di Berna ha aperto un’indagine per frode, riciclaggio, appropriazione indebita e condotta criminale contro Beckenbauer (a capo del comitato organizzatore di Germania 2006) degli ex presidenti della Dfb Theo Zwanziger e Wolfgang Niersbach (già squalificato per un anno dalla Fifa) e dell’ex segretario generale Horst Schmidt. La polizia svizzera nei giorni scorsi ha perquisito otto località tra Austria e Germania e ascoltato alcuni degli indagati.
Si parla di una grossa tangente di 10 milioni di franchi che Dreyfus (ex capo di Adidas deceduto nel 2009) aveva versato come «prestito» alla federazione tedesca. La Dfb avrebbe
Cronaca di un finale di mercato al veleno a base di scippi, accuse, agenti squalificati e indagini dell’Ufficio Inchieste. Riassunto delle puntate precedenti: la Fiorentina tratta con il Cagliari il prestito gratuito del proprio centrocampista in esubero Mati Fernandez (al quale avrebbe contribuito a versare parte dello stipendio).
Nel tardo pomeriggio dopoché per il Milan erano sfumati diversi obiettivi di mercato Montella chiama il cileno che aveva allenato ai tempi di Firenze per convincerlo ad accettare la destinazione rossonera. A pochi minuti dal gong degli affari, il d.s. viola Corvino e l’agente del centrocampista ratificano il prestito oneroso (500 mila euro) con diritto di riscatto fissato a 1 di Mati Fernandez ai milanisti. Il d.s. Capozucca sbotta: «Non va bene che a dirigere l’operazione sia stato Pablo Cosentino, ex ad del Catania, implicato nello scandalo delle gare comprate del club siciliano e ora consulente di mercato dei rossoneri. Ora l’Ufficio Indagini mi chiamerà per aprire un’inchiesta».
Il Milan prende le distanze da Cosentino e smentisce con un comunicato le affermazioni del d.s. sardo («false») riservandosi al riguardo «ogni ulteriore valutazione e azione». Capozucca all’Unione Sarda dice di aver sentito «le telefonate di Cosentino al procuratore». Il club rossonero rileva che non c’è bisogno dell’intervento di un intermediario, pur vicino a Galliani quest’estate, per prelevare un giocatore per il quale si è speso Al centro c’è il ruolo di Cosentino nella trattativa. I rossoneri: «Sono tutte falsità» l’allenatore e soprattutto a fronte di un esborso economico superiore a quello che avrebbe garantito il Cagliari. Mercoledì notte il d.s. dei sardi ha mandato un sms a Galliani: «Grazie a lei verrò licenziato». Ieri non ha voluto aggiungere altro. Con il cambio ai vertici della procura federale, nulla al momento si è mosso...
Ieri Umberto Gandini ha salutato Marco Fassone, prossimo a.d. dei rossoneri. L’ultimo atto dello storico direttore organizzativo sarà l’assemblea dell’Eca prima di passare alla Roma. Fassone probabilmente si consulterà con qualche bandiera (Maldini e Albertini) da inserire in società: il loro sì non è scontato perché l’ingresso sarebbe subordinato alla proposta di un ruolo operativo. Per il ruolo di d.s. dopo i no di Ausilio e Berta salgono le azioni di Bigon. Discusso Pablo Cosentino, ex a.d. del Catania, implicato nella vicenda scommesse. È consulente del Milan, ora (Ansa)
Il ruolo di Cosentino