Quei miti in disgrazia soldi e mazzette cade «Kaiser» Franz
Dopo Platini, anche Beckenbauer sotto accusa
usato quei soldi per corrompere Mohammed Bin Hammam, un tempo potente membro del Comitato Fifa e capace di spostare i voti del blocco asiatico. Quei 10 milioni transitarono in vari conti tra cui quello di Beckenbauer, come spiega il rapporto Freshields, per poi tornare (quasi nella loro totalità) a Dreyfus che li aveva appunto prestati.
Una storiaccia che fa cadere un altro mito del calcio. Simbolo della Germania Ovest guidata alla conquista di due mondiali, il primo da giocatore nel 1974 vinto in una finale epica contro l’Olanda del calcio totale e di Cruijff, l’altro da allenatore nel 1990 a Roma contro l’Argentina di Maradona, il Kaiser è nella polvere.
Beckenbauer rischia fino a 5 anni di prigione se i giudici proveranno le accuse. Il due volte ex Pallone d’oro, a 70 anni da mito che era rischia di essere derubricato a malfattore. Non è il primo a finire infangato dalla politica. Il caso più eclatante rimane Michel Platini, rovinato e marchiato anche lui dall’infamia di una aver accettato tangente, pur non essendo mai stata provata la corruzione. Meno famoso dei due è Uli Hoeness, campione del mondo del 1974 e compagno del Kaiser: l’ex centravanti ed ex presidente del Bayern Monaco si è fatto 3 anni di carcere per evasione fiscale. Tutti miti smontati dai soldi.