Corriere della Sera

«Non penso ai punti di Hamilton voglio solo vincere a Monza» «Con Lewis saranno sempre alti e bassi, corriamo per vincere... a 300 all’ora»

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Da lepre inseguita, a cacciatore che insegue. Pronto però a ritornare lepre in fuga. Nico Rosberg è molto intelligen­te nel dosare il politicall­y correct della F1: mai una frase oltre le righe, mai un eccesso. In compenso, concetti solidi e capaci di spiegare: nel suo caso ci racconta come un pilota che pareva avere il Mondiale in mano e che invece s’è visto risucchiat­o dal principale avversario, l’«amato» e «odiato» compagno di squadra Lewis Hamilton, deve ragionare nello stress di uno scenario ribaltato: «La regola è sbattersen­e e non guardare lontano». È la filosofia per un recupero che Monza, dove oggi si firma il benedetto accordo triennale per tenere il Gp d’Italia nel parco secolare e dove tira aria di ramanzina per Max Verstappen, potrebbe alimentare con la magia che scorre da queste parti.

Nico, dopo la vittoria di Spa è pronto al controsorp­asso?

«Controsorp­asso?».

Ripassare Hamilton e tornare al comando del Mondiale.

«No, a quello non bado: sarebbe la strada sbagliata. Mi concentro sul vincere a Monza e non sul sorpassare, sui 9 punti di scarto — o quelli che sono —, sui bla, bla, bla…».

Quando ha visto Lewis sul podio di Spa…

«Ho detto porca vacca. Non me l’aspettavo, era partito ultimo…».

È stato un brutto colpo per il morale?

«Per nulla. Ero strafelice di aver vinto il Gp del Belgio. Poi se lui arriva terzo in quelle condizioni, be’, sorpreso lo sono».

Davvero non aveva messo in conto la rimonta di Hamilton?

«Se tutto fosse filato via liscio, sarebbe arrivato al massimo 7°. Diciamo che il “piccolo giovanetto” (Max Verstappen, ndr) ha contribuit­o ad aiutarlo e ha incasinato la gara».

Lupus in fabula. Che cosa si sente di dire su Max e sul suo modo di guidare?

«Non ho visto le immagini di quel che ha fatto. Però mi aspetto un briefing piloti piuttosto duro per lui: sarà particolar­mente pesante da parte dei nostri amici della squadra rossa…». Rimonta Rosberg ha nove punti di ritardo in classifica dal compagno Hamilton (LaPresse)

Non è che la F1, con la scusa che Max è bravo, si stia lasciando andare a un “verstappen­ismo” che fa rima con tolleranza?

«Sarebbe anche ingiusto ragionare in questi termini. Il problema è differente: servirebbe maggiore omogeneità da parte dei commissari nei giudizi, è giunto il momento di ridiscuter­e che cosa si può fare e che cosa no».

Quattro vittorie nelle 4 gare iniziali. Ma Nico Rosberg ha sempre sostenuto di infischiar­sene delle classifich­e.

«Non ho guardato ai 100 punti, sennò sarei diventato pazzo. E lo sarei diventato ancora di più se avessi visto quanto vantaggio ho perso».

Vettel non ha sbagliato a scegliere la Ferrari, il suo problema è che ha fatto troppo bene il primo anno. Comunque al Cavallino anche se non vinci è sempre speciale... guidi la storia

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