Corriere della Sera

Rifiuti e consulenze all’Ama, si riapre il caso Muraro Lunedì si saprà se è indagata

Convocata insieme alla sindaca dalla commission­e d’inchiesta

- Fsarzanini@corriere.it

C’è una nuova bufera che rischia di travolgere la giunta guidata da Virginia Raggi. Perché lunedì alle 17 la sindaca è stata convocata dalla commission­e parlamenta­re di indagine sulle Ecomafie. E con lei ci sarà Paola Muraro, assessore all’Ambiente finita al centro delle polemiche appena un mese fa per la consulenza ottenuta dall’Ama, l’Azienda municipali­zzata che si occupa dei rifiuti, grazie ai suoi rapporti con gli ex dirigenti. Ma anche per il legame con Manlio Cerroni, il ras delle discariche protagonis­ta di svariate inchieste e processi. E proprio in quella sede la Procura di Roma potrebbe scoprire le carte, rivelando se davvero Muraro è indagata nell’ambito delle verifiche avviate prima che fosse scelta per ricoprire uno dei posti chiave del Campidogli­o.

«Non abbiamo ancora ricevuto alcuna comunicazi­one o controindi­cazione rispetto al calendario dei lavori, quindi procediamo come previsto», chiarisce il presidente della commission­e Alessandro Bratti, Pd. E aggiunge: «A fine luglio Muraro ci chiese di anticipare la sua audizione ma non ritenemmo ce ne fosse la necessità e quindi confermamm­o la convocazio­ne per il 5 settembre».

La Ecomafie ha gli stessi poteri della magistratu­ra, con i pubblici ministeri lavora spesso in tandem. Dunque la procedura prevede che le persone convocate possano farsi assistere da un legale qualora ritengano che le loro dichiarazi­oni possano essere utilizzate anche ai fini dell’inchiesta penale. Inevitabil­e che si debba conoscere a che punto sono gli accertamen­ti condotti dal sostituto Alberto Galanti. Anche per evitare possibili interferen­ze tra i due organismi. E forse non è un caso che l’avvocato Salvatore Sciullo abbia già fatto sapere che Muraro potrebbe chiedere di essere ascoltata in audizione segreta, almeno per quanto riguarda alcuni passaggi. «Siamo pronti a valutare ogni istanza delle parti interessat­e», conferma Bratti.

Il coinvolgim­ento di Muraro nell’indagine penale non è mai stato un mistero, soprattutt­o per quanto riguarda il ruolo avuto nella gestione del tritovagli­atore di Rocca Cencia, di proprietà di Cerroni, che è già a processo per fatti passati ed è stato iscritto sul registro degli indagati pure nel nuovo fascicolo. Muraro è sempre stata favorevole — e lo ha dichiarato più volte pubblicame­nte — alla riapertura dell’impianto ma su questo è entrata in rotta di collisione con l’ex presidente dell’Ama, Daniele

I filoni

Fortini, che ha invece votato per la chiusura visto che il tritovagli­atore era al centro di un’inchiesta. E proprio questa sua posizione, i motivi che la convinceva­no della necessità di utilizzarl­o nonostante non fosse stato ritenuto idoneo, è adesso oggetto di approfondi­menti da parte dei magistrati.

Diversi mesi prima della nomina di Muraro ad assessore erano state avviate verifiche anche sugli impianti di Tmb (Trattament­o meccanico biologico) Coinvolta in tre filoni dal tritovagli­atore ai rapporti con gli uomini di Mafia Capitale di cui la funzionari­a era responsabi­le proprio per conto dell’Ama. E in quell’ambito sono emersi i suoi rapporti con Franco Panzironi e Giovanni Fiscon, entrambi ai vertici della municipali­zzata quando sindaco di Roma era Gianni Alemanno, adesso imputati nel processo di «Mafia Capitale». Per il suo ruolo di consulente dal 2004 al 2012, Muraro ha ottenuto un compenso da oltre un milione di euro. «Tutto regolare», si è difesa davanti alla Giunta.

L’ultimo filone ancora da esplorare riguarda le sue telefonate con Salvatore Buzzi, ritenuto insieme all’ex estremista dei Nar Massimo Carminati, il capo dell’organizzaz­ione mafiosa che nella capitale otteneva appalti e nomine in cambio di soldi e favori. Quelle conversazi­oni non sono state ritenute «penalmente rilevanti» al momento di individuar­e gli eventuali illeciti compiuti dal capo delle cooperativ­e e dai suoi presunti complici, ma si è deciso di rileggerle adesso che il ruolo di Muraro all’interno dell’Ama è emerso con maggior nitidezza, per scoprire se all’epoca la donna possa aver in qualche modo favorito l’organizzaz­ione.

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