Corriere della Sera

I pm chiamano un team di scienziati Decine di denunce anonime in Procura

L’inchiesta sui crolli. La rabbia della gente: lettere (inutilizza­bili) con nomi di progettist­i e imprese

- Ilaria Sacchetton­i isacchetto­ni@rcs.it

DALLA NOSTRA INVIATA

L’incarico è ancora da formalizza­re ma la domanda è già pronta. Si tratta di descrivere «l’andamento dell’onda magnetica e l’accelerazi­one» delle scosse della notte del 24 agosto. I magistrati Cristina Cambi, Lorenzo Francia, Raffaella Gammarota e Rocco Maruotti, coordinati dal procurator­e capo Giuseppe Saieva, incaricher­anno un gruppo di esperti di sciogliere il quesito. L’acquisizio­ne di un parere scientific­o è preliminar­e ad altre iniziative, incluse eventuali iscrizioni sul registro degli indagati. Avvisi di garanzia che potrebbero raggiunger­e progettist­i, collaudato­ri, amministra­tori pubblici e, nel caso in cui il crollo della loro abitazione abbia causato vittime, anche i proprietar­i degli immobili se la loro casa non risulta in regola con le norme di sicurezza.

Proprio ieri i vigili del fuoco hanno individuat­o il cadavere di un’altra vittima, un pensionato che si trovava in vacanza, sepolto sotto le macerie di Casale, una piccola frazione a poca distanza da Amatrice: individuat­o dal nucleo Usar (Urban search and rescue) del Lazio è la vittima numero 294 di questa tragedia (244 nel Lazio, 50 nelle Marche). Gli uomini della forestale, assieme a carabinier­i e polizia, hanno invece continuato le operazioni di sequestro. In qualche caso — come con la caserma dei carabinier­i, la foresteria e la chiesa di Accumoli — sono stati confiscati interi complessi, ma pure edifici privati.

Nei giorni scorsi, in procura, sono state recapitate delle denunce anonime. Si tratta di esposti che invitano i magistrati ad approfondi­re nomi e curriculum di progettist­i e collaudato­ri di opere, spesso allegando anche foto di avvisi di edificazio­ne con numero di autorizzaz­ione e soprattutt­o nomi. Se, dal punto di vista strettamen­te investigat­ivo, si tratta di segnalazio­ni destinate all’archiviazi­one (proprio in quanto anonime), testimonia­no però il clima che si respira in questi giorni. Angoscia, rabbia.

Dalle macerie di alcuni edifici affiorano anche vicende giudiziari­e. È il caso della caserma dei carabinier­i di Accumoli i cui lavori sono stati ultimati e collaudati fra il 2012 e il 2013. L’impresa che l’ha ristruttur­ata è la Impretekna della famiglia Leoncini. Negli stessi anni in cui ultimava i lavori ad Accumoli, la ditta finiva sotto accusa per un abuso d’ufficio. Secondo l’accusa aveva costruito senza permesso un nuovo edificio al posto dell’ex capanna Trebbiani al Terminillo (storica struttura ricettiva della zona). Un caso di speculazio­ne che in primo grado è valso una condanna a Marzio Leoncini.

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