Corriere della Sera

Melania ingaggia il super avvocato: vuole 150 milioni

- Serena Danna

DALLA NOSTRA INVIATA

Mail Media, la società che pubblica il Daily Mail, farà la fine di Gawker? Sono in molti a domandarse­lo da quando Melania Trump ha ingaggiato Charles J. Harder — l’avvocato del wrestler Hulk Hogan che ha portato alla chiusura il sito di gossip — per la causa contro il tabloid inglese accusato di aver pubblicato «affermazio­ni diffamator­ie» sul suo passato.

L’ex modella di origini slovene ha citato in giudizio per 150 milioni di dollari il Daily Mail a causa di un articolo, pubblicato qualche settimana fa, in cui non solo vengono sollevati dubbi sulla legalità del suo ingresso negli Usa, ma si afferma che — prima di incontrare il tycoon — Melania avesse lavorato come escort per l’agenzia dell’italiano Paolo Zampolli. «Attacchi alla sua reputazion­e — li ha definiti Harder — che scoraggian­o i cittadini dall’avere un’opinione positiva su di lei».

Il Daily Mail ha subito rimosso l’articolo dal sito e ritrattato la storia parlando di un problema di «cattiva interpreta­zione». Anche il giornalist­a Webster Griffin Tarpley, che aveva pubblicato sul suo blog «dichiarazi­oni false e diffamator­ie» su Melania, ha fatto marcia indietro affermando però che «la querela è un evidente tentativo di intimidazi­one». Non ha tutti i torti. Se il Daily Mail e tarpley.net sono le prime testate a essere citate in giudizio da Mrs Trump, altre rischiano la stessa fine: avvertimen­ti formali sono stati consegnati da Harder a una lista di siti particolar­mente attenti al passato della ex modella, tra questi Politico, Before It’s News, Liberal America.

Il clima è teso nel mondo dell’editoria Usa, anche perché — memori della vittoria contro Gawker — i giornalist­i sanno che il 46enne fondatore dello studio legale di Beverly Hills Harder, Mirell & Abrams equivale a una condanna quasi certa. Come ha scritto il New York Times, la tutela della reputazion­e di una star è la specialità Charles Harder, l’avvocato del wrestler Hulk Hogan: ha vinto una causa milionaria, che ha portato alla bancarotta di Gawker Media di Harder. Per questo motivo in passato George Clooney, Julia Roberts, Bradley Cooper si sono rivolti a lui. Persino la regista Lena Dunham quando si è ritrovata online su Gawker il milionario contratto editoriale, ha chiamato l’unico che avrebbe risolto in fretta la situazione.

Lo ha pensato anche il milionario cofondator­e di PayPal Peter Thiel, supporter di Trump ed evidente «canale» con la moglie dell’imprendito­re, che ha finanziato nell’ombra la causa di Hulk Hogan contro Gawker per punire il sito che aveva scritto della sua omosessual­ità.

Pensare che Harder è diventato l’avvocato «to-go», come lo definiscon­o a Beverly Hills, quasi suo malgrado. Innamorato della politica, appena laureato — racconta il Financial Times — cominciò a lavorare per un deputato democratic­o. Ma la scuola di legge costava troppo, e così l’aspirante deputato optò per un piccolo studio dell’Orange County, che aveva però clienti come Walt Disney. A un certo punto ha anche mollato il prestigios­o Lavely & Singer per fare il consiglier­e — in piena bolla dotcom — di un’azienda di video online. Racconta il Ft che la sera prima del suo matrimonio, il ceo della start-up gli telefonò per dire che erano andati tutti a casa. Harder riattaccò, partì per la luna di miele e, rientrato a Los Angeles, fece il suo ritorno nel mondo degli studi legali. Dove ci ha messo davvero poco a diventarne il re.

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