Corriere della Sera

La sfida degli smartphone

La batteria esplode durante la ricarica: Samsung ritira il nuovo Galaxy Note 7 E adesso Apple spera nel sorpasso

- Paolo Ottolina

Con una decisione senza precedenti nel mondo della tecnologia, che rimescola le carte nella sfida infinita con la rivale Apple, Samsung ha deciso di ritirare temporanea­mente dal mercato il suo ultimo smartphone di punta, il Galaxy Note 7. Alcuni modelli sono esplosi mentre erano in carica: in rete ci sono video e immagini che mostrano il telefono bruciacchi­ato e in alcuni casi parzialmen­te fuso. Un problema per l’incolumità degli acquirenti che ha portato il colosso coreano a procedere in modo drastico. L’azienda ha confermato 35 casi, percentual­e in verità molto ridotta rispetto ai dispositiv­i consegnati (la vendita è partita il 19 agosto in 10 Paesi, Italia esclusa): un telefono ogni 42 mila.

I guai di Note 7 non sono un unicum nella storia della tecnologia. Nel 2010 toccò ad Apple, con il problema dell’antenna dell’iPhone 4: Steve Jobs si scusò e la Mela distribuì (negli Usa) custodie che risolvevan­o il difetto. Fitbit ritirò un braccialet­to fitness perché irritava la pelle. Il record spetta al produttore di airbag Takata con 50 milioni di auto richiamate, ma si entra nell’ambito dei motori dove queste operazioni sono ampie e frequenti.

«In passato si sono visti casi di smartphone che esplodevan­o o prendevano fuoco, ma si è trattato sempre di episodi isolati — spiega Carolina Milanesi, analista di Creative Strategies —. I 35 Galaxy Note non sono dunque pochi ma la cosa veramente importante è la reazione immediata dell’azienda. Una decisione giusta, perché per il marchio sarebbe stato molto più dannoso minimizzar­e il problema o cercare di insabbiare il tutto. Resta però un problema per Samsung, anche perché le recensioni del Galaxy Note 7 su siti e blog specializz­ati erano state molto positive e bisognerà vedere l’impatto sui conti del trimestre». L’azienda coreana contava molto sul nuovo telefono per sostenere la sua corsa: gli utili della divisione mobile quest’anno avevano toccato un nuovo record, grazie al successo dei due modelli Galaxy S7.

«Stiamo conducendo un controllo approfondi­to con i nostri fornitori per identifica­re eventuali batterie difettose Per sistema operativo Danneggiat­o A fianco, uno dei 35 smartphone Samsung Galaxy Note 7 che ha preso fuoco mentre era in ricarica. Sono stati ritirati precauzion­almente dalla azienda per evitare problemi d’incolumità dei clienti — ha scritto Samsung in una nota —. Tuttavia, poiché la sicurezza dei clienti è una priorità assoluta, abbiamo interrotto le vendite. Nelle prossime settimane sostituire­mo i Galaxy Note 7 a chi lo ha già acquistato. È un’azione necessaria affinché Samsung possa continuare a garantire la distribuzi­one di prodotti di altissima qualità».

Da parte sua D.J. Koh, presidente della sezione mobile della multinazio­nale coreana ha aggiunto che «Samsung porgerà scuse sincere a tutti i clienti che hanno riscontrat­o il problema poco dopo l’uscita del nostro prodotto».

Il Galaxy Note 7, uno smartphone con 5,7 pollici di schermo con caratteris­tiche da top di gamma, doveva uscire proprio ieri in diversi Paesi europei. In Italia la distribuzi­one avrebbe dovuto cominciare il 9 settembre. Il problema riguarda quindi in modo molto marginale gli utenti italiani (e quelli europei), visto che nel nostro Paese finora è in circolazio­ne solo un numero limitato di pezzi, acquistato in pre ordine. La distribuzi­one però è destinata a slittare. Per chiariment­i i clienti possono chiamare il numero verde 800.025.520 attivato dall’azienda. Per Samsung, che in Itala (dati comScore) aveva in maggio il 42,4% del mercato, il vero problema a questo punto è l’imminente debutto dell’iPhone 7, che verrà presentato mercoledì prossimo a San Francisco. Lo stop alle vendite del Note 7 apre una prateria ai rivali, proprio mentre si va verso il Natale, periodo in cui si registrano i picchi di vendite. In casa Apple però è appena scoppiata la battaglia con l’Europa sul fisco, con 13 miliardi da restituire per aiuti illeciti del governo irlandese. Insomma, nel mondo degli smartphone se Atene piange, Sparta non ride. A ridere potrebbe essere il terzo incomodo: il nutrito gruppo dei produttori cinesi, guidato dall’emergente Huawei.

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