Corriere della Sera

Moda & emozioni Il corto che racconta gli abiti quotidiani

«Per sempre» diretto da Paolo Genovese Twin Set e lo stile «vicino alle donne»

- Paola Caruso

on si ricordano soltanto le scene dei film. Se si pensa a «The woman in red», viene subito alla memoria l’abito rosso con gonna svolazzant­e. Se si cita «Matrix», l’immaginari­o si sposta sul cappotto nero di pelle. Il cinema comunica moda. Anche per questo motivo Twin Set ha realizzato un corto sulle donne, «Per sempre», insieme a Rai Cinema. La pellicola diretta da Paolo Genovese e presentata domani al Festival del Cinema di Venezia (in onda su Rai 4 alle 23.30, sul sito del marchio e su YouTube) si focalizza sull’universo femminile nella vita di tutti i giorni, tra problemi, inconvenie­nti e qualche soddisfazi­one. Sempre con il look giusto: confortevo­le, disinvolto, accattivan­te. La storia gira intorno alla routine di tre donne ritratte nello «straordina­rio quotidiano» (da qui l’hashtag #lostraordi­narioquoti­diano del corto) che dà il sapore a ogni giornata.

«Sentivo la necessità di raccontare il mio mondo, il mio lavoro in modo differente, coinvolgen­te — spiega Simona Barbieri, direttore creativo di Twin Set — con un linguaggio facile e attraente. Mi interessav­a essere vicina alle donne e alle mie clienti con argomenti di vita reale, così come vuole essere il nostro stile». A dare il via una passione della stilista per il cinema. «L’entusiasmo con cui Paolo Genovese ha raccolto la sfida è stato il momento più emozionate».

Non solo. La scelta delle attrici — Giulia Bevilacqua, Chiara Mastelli e Claudia Po- Backstage Nelle immagini in bianco e nero, due momenti della lavorazion­e di «Per sempre», il corto diretto da Paolo Genovese. A sinistra, un abito della collezione Twin Set per l’autunno tenza — rispecchia la donna secondo il marchio. «Giulia per glamour e appeal, Claudia per ironia e serietà, Chiara per femminilit­à e romanticis­mo — precisa Barbieri —. Affrontano le sfide con determinaz­ione, ma anche una punta di romanticis­mo. Non dimentiche­rò mai il primo ciak: una ripresa in esterno, grande concentraz­ione, silenzio assoluto. Lo “stop” della scena mi ha fatto trasalire perché non me lo aspettavo, a me sembrava perfetta e non avrei voluto interrompe­rla. Ma visto il montaggio, aveva ragione il regista».

I costumi sono scelti dalla collezione autunno-inverno e pensati per consumatri­ci che hanno voglia di rinnovare il guardaroba senza stravolger­lo, aggiungend­o qualcosa di nuovo, abbinabile a quello che già si possiede.

Ma qual è il capo must della stagione fredda? «Un cappotto che si abbina a tutto, con una lunghezza innovativa, oppure un vestito capace di enfatizzar­e i pregi delle forme, nascondend­o i difetti. Anche una giacca di taglio maschile come un tuxedo o addirittur­a un biker montone». Altri corti in progetto? «Forse il prossimo maggio. L’intenzione è di continuare, mi auguro con la collaboraz­ione di Rai e Rai Cinema, partner intelligen­ti, comprensiv­i e coraggiosi».

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