Corriere della Sera

I contadini di Steinbeck secondo James Franco

- Stefania Ulivi

DA UNO DEI NOSTRI INVIATI

Il suo sogno dichiarato è di portare sullo schermo Meridiano di sangue di Cormac McCarthy. Nella marcia di avviciname­nto a suon di adattament­i di classici della letteratur­a americana, dopo il Faulkner di As I lay dying e The sound and the fury, l’opera di John Steinbeck era una tappa obbligata. James Franco ha scelto In Dubious Battle ed è riuscito a mettere insieme un cast impression­ante: Robert Duvall, Vincent D’Onofrio, Bryan Cranston, Ed Harris, Sam Shepard, Selena Gomez, Josh Hutcherson, John Savage, oltre al giovani Zach Braff. È uno Sul set James Franco (38) in «In Dubious Battle», film di cui è anche regista. Con l’attore, nel cast, Ed Harris e Bryan Cranston dei titoli del «Cinema nel giardino», sarà presentato al pubblico stasera con il composito fan club dell’attore in preallarme da settimane. È il suo quarto film a Venezia, qui si sente di casa. Oggi pomeriggio riceverà, insieme a Paolo Sorrentino e Jude Law, il premio Mimmo Rotella.

Attore, regista, scrittore, produttore, sceneggiat­ore, professore alla Nyu Film School, a 38 anni James Franco non smette di saltare da un genere all’altro, da una forma espressiva all’altra. Ha appena diretto un episodio della serie tv di J. J. Abrams 11.22.63, ha in cantiere adattament­i di Zeroville di Steve Erikson e The Long Way Home di William Gay, ha chiuso accordi per la produzione di tre film da romanzi di Tom Franklin.

Misurarsi con i grandi, scrittori o attori come quelli radunati per In Dubious Battle, dice, lo aiuta a mettersi alla prova, «a diventare un regista migliore».

A Steinbeck si sente legato anche per questioni geografich­e, oltre che culturali. La California del libro (il testo meno noto della trilogia non ufficiale con Uomini e topi e Furore, uscito da noi nel 1940 tradotto da Montale) è quella dei nonni dell’attore ai tempi della Grande Depression­e con i proprietar­i terrieri che prendono per fame i braccianti riducendo a un terzo la paga giornalier­a. Per sé ha scelto la parte di Mac, uno dei leader della rivolta. «Se non creiamo problemi, nulla cambierà».

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