Milan, i cinesi accelerano sull’acquisto: pronti i soldi
Ultimo acquisto Mati Fernandez (Ansa) I tempi della svolta sono vicini. Dopo un’estate contrassegnata dall’incertezza i giorni della verità sono a un passo. Marco Fassone, advisor della cordata cinese intenzionata a rilevare il Milan, ha avuto una conference call con gli investitori interessati all’acquisto del club per convincerli a versare prima del 9 settembre, data entro la quale deve essere pagata la seconda tranche della caparra, gli 85 milioni come previsto alla firma del contratto preliminare. Fininvest è fiduciosa che la cifra venga versata a metà settimana, così da poter procedere spediti verso il closing di novembre. Peccato che il bonifico giunga a una manciata di giorni dalla chiusura del mercato, il più sotto tono degli ultimi anni. Il popolo milanista cova sensazioni miste fra delusione e rabbia dopo una campagna acquisti chiusa senza nomi altisonanti. Si dimentica che, fatta eccezione per i proventi derivanti dal riscatto da parte della Roma di El Shaarawy, Adriano Galliani (che non ha fatto sottoscrivere a Pablo Cosentino nessun contratto di consulenza) ha avuto a disposizione 15 milioni per portare a termine le operazioni. Certo, nessuno obietta che Pjaca, Musacchio, Zielinski e Bentancur sarebbero stati innesti più lungimiranti di Vangioni, Sosa, Lapadula, Pasalic, Gustavo Gomez e Mati Fernandez. Il problema è che né Fininvest né i cinesi hanno avallato quegli affari, accomunati entrambi dalla volontà di non anticipare le risorse in una fase in cui il Milan è stato venduto ma non ancora comprato. Morale: i tifosi del Milan (che oggi alle 16 affronterà in amichevole il Bournemouth: diretta su Italia 2) guardano con invidia ai cugini interisti che pur alle prese con i vincoli del Fair Play Finanziario hanno speso il quadruplo (105 milioni contro 26). A gennaio ci sarà un grande mercato, promettono i cinesi, con il futuro ad Fassone al lavoro per avere entro fine mese un organigramma definito. Nel frattempo è fuorviante sparare sul pianista.