Corriere della Sera

Zamparini ne fa fuori un altro: per il Palermo pronto De Zerbi

Il presidente dei rosanero saluta Ballardini e vuole l’ex del Foggia. In 5 mila a Pisa per il ritorno di Gattuso

- Flavio Vanetti Guido De Carolis

DAL NOSTRO INVIATO

Chi può fermare le scatenate Mercedes dal monopolizz­are la prima fila anche nel Gp d’Italia? Stavolta sembra poterci provare la Ferrari, che ha speso gli ultimi tre gettoni di sviluppo del motore. Non lo declama solo il buon venerdì di Vettel e Raikkonen, lo sottolinea­no pure quelli della Red Bull, vagamente scornati: «Ci aspettavam­o di essere più vicini alle Rosse», ammettono sia Daniel Ricciardo sia Max Verstappen, scampato a ramanzine per i fatti di una settimana fa in Belgio e catechizza­to da un semplice «avvertimen­to gentile» del direttore di corsa Charlie Whiting.

Ma lo sport non è tutto, stavolta, nel Parco di Monza. Perché la cerimonia della firma sul rinnovo del contratto con la Fom e con Bernie Ecclestone, per un impegno finanziari­o monstre da 68 milioni di euro in tre anni, si è trasformat­o in

MONZA

Il calcolo è difficile. C’è chi conta solo gli allenatori allontanat­i, chi i tecnici cacciati richiamati e ricacciati. Un sacrario calcistico, con una lunga lista di nomi. I bookmaker stavolta neanche quotavano il primo esonero, sapevano sarebbe toccato a Davide Ballardini. In realtà l’ha battuto Roberto Mancini, però per le statistich­e non vale: il nerazzurro è stato «sollevato dall’incarico» prima del via.

E così il presidente del Palermo Maurizio Zamparini ne manda via un altro. In realtà pare sia stato Ballardini a decidere di chiudere l’avventura con i rosanero. Come poi spesso un teatrino surreale nel quale è mancato proprio l’atto – il nero su bianco – per il quale era stata convocata una conferenza stampa in pompa magna? Questa è la seconda domanda del giorno, anzi la principale visto che c’entra un pezzo di storia della F1, per dirla con il presidente dell’Aci, Angelo Sticchi Damiani, e con il governator­e della Lombardia, Roberto Maroni. Per sintetizza­re: è come se si fosse organizzat­o un matrimonio nel quale però non si è presentata la sposa. E nemmeno il principale testimone, nella fattispeci­e il premier Matteo Renzi, che ha marcato visita.

Tutta una burla? Tutto fake? No. O «ni». Ovvero: un accordo, sancito da una stretta di mano tra Maroni, Ecclestone e Sticchi Damiani alla presenza di Jean Todt (capo della Fia) e di Flavio Briatore (da mesi coinvolto nelle trattative), esiste. E vale tutta quella montagna di soldi, oltre a fissare una accade in casa del Palermo c’è grande confusione. La sostanza è che Ballardini non guiderà più il club siciliano e al suo posto arriva Roberto De Zerbi. Il 37enne, talentuoso ex centrocamp­ista, ha già trovato l’accordo ma deve attendere la rescission­e di Ballardini. Un elemento nuovo questo del divorzio definitivo, anche per evitare equivoci. Esonerare Ballardini, tenendolo comunque sotto contratto, inneschere­bbe alle prime difficoltà di De Zerbi le solite voci di un possibile ritorno. Zamparini segnerà così un altro record: De Zerbi sarà il suo 40° allenatore in carriera. Non è bastato acciuffare la salvezza joint venture tra più enti: Lombardia, Aci, Automobil Club Milano e la sua controllat­a Sias, che sarà sempre la società organizzat­rice.

Ma Mister E., auspicando che i «tre anni di rinnovo diventino cento», ha aggiunto che per alcune ragioni (quali?) potrà sancire il tutto solo successiva­mente (ma quando?)

Raikkonen Il motore nuovo funziona bene e abbiamo buone sensazioni Intoppo

Il ricorso al Tar degli organizzat­ori di Imola, potrebbe essere l’intoppo da superare

dalle sue parti, cioè a Londra. In realtà temiamo che di mezzo ci sia soprattutt­o la sentenza del Tar del Lazio, che il 26 ottobre deciderà sul ricorso degli organizzat­ori di Imola, che imputano all’Aci l’improprio uso delle risorse del patto di stabilità. Maroni si impegna a chiedere a Ballardini per avere un po’ di tranquilli­tà, un po’ di tempo in più. Domenica scorsa aveva pareggiato a San Siro contro l’Inter, e in estate non aveva fatto polemiche nonostante una squadra smontata.

a Renzi «di invitare i romagnoli a ritirare ogni azione legale», però intanto Imola ha invitato Sticchi Damiani a non firmare nulla.

A giudicare dagli eventi, per ora è così. Ma se conosciamo «Paperone» Ecclestone, la frenata è sua: in una vicenda pasticciat­a, che si risolverà comunque «a soldi» perché non è ben chiaro chi si è impegnato con chi, forse ha fiutato che rischia di pagare una barca di quattrini.Vabbé, meglio tornare alla pista e alla Ferrari che si sente, una volta tanto, rincuorata dalle prove libere. «Il motore nuovo va bene e le sensazioni sono buone» assicura Raikkonen, incrociand­o il sorriso di Sebastian Vettel: «Possiamo migliorare la macchina e la sua velocità, il week end è promettent­e». C’è da augurarsel­o, diversamen­te la Mercedes completerà il suo «occupy Monza». Ex avversari Roberto De Zerbi, 37 anni (a sinistra) e Rino Gattuso, 38 (LaPresse, Fotogramma) Avrebbe allenato volentieri Balotelli, ha accolto con favore Diamanti, vecchio pallino che a Bologna si era visto sfilare dai cinesi e con cui non potrà lavorare neppure stavolta. Ora Ballardini deve trattare la buonuscita. Il nuovo amore di Zamparini è De Zerbi, novello Zeman che a maggio ha sfiorato la promozione in serie B con il Foggia, battuto nella finale dei playoff dal Pisa di Gattuso.

E nel giorno in cui De Zerbi trova l’intesa con il Palermo, proprio Gattuso riabbracci­a il Pisa. È stata la giornata della rinascita per i toscani che hanno ritrovato l’ex milanista. Erano 5 mila i tifosi alla vecchia Arena Garibaldi ad applaudire il ritorno di Gattuso. Il Campione del Mondo del 2006 se n’era andato fiaccato dai guai societari. Passata di mano la proprietà, tornata la chiarezza, si è ripreso il suo posto.

«Mi dispiace essere andato via, ma ora sono qui e per fare ancora qualcosa di grande. Non sono io l’eroe, ma i giocatori». Dopo aver saltato la prima partita con la Ternana e aver rischiato di essere cancellato dalla serie B, il Pisa esordisce domani contro il Novara, sul neutro di Empoli. Perché si può nascere e rinascere.

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