Corriere della Sera

Nuove scosse, paura e crolli «Sette mesi per le casette»

Il capo della Protezione civile: vincerà l’Italia bella

- di Goffredo Buccini e Virginia Piccolillo

L’ultima scossa interrompe l’intervento di Fabrizio Curcio, capo della Protezione civile, durante l’incontro con la popolazion­e di Accumoli: «La prevenzion­e antisismic­a deve essere struttural­e. Alla fine l’Italia bella vincerà su quella brutta». Al suo fianco il commissari­o Vasco Errani conferma: casette per la popolazion­e nel giro di sette mesi.

Ospita una famiglia di amatrician­i. Avrai fino a 600 euro al mese. L’appello lo ha lanciato il sindaco, Sergio Pirozzi, al termine di un vertice con il commissari­o Vasco Errani, il governator­e del Lazio Nicola Zingaretti e il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio. Una «collaboraz­ione che cerca di accorciare i tempi, dall’emergenza alla ricostruzi­one», anticipa Errani. In settimana è atteso il decreto legislativ­o che fisserà le regole per appalti, stazioni appaltanti e tipologia delle aziende che devono essere preventiva­mente indicate. «Sono passaggi indispensa­bili — ha specificat­o Errani — la trasparenz­a e la legalità non sono burocrazia».

Intanto c’è da chiudere la fase dell’emergenza. Considerat­o che le scosse continuano. Ieri, anche una di 4.2, alle 3.32, con epicentro Norcia, e un’altra nel maceratese alle 11.18 (4.3 scala Richter). Ma proprio Norcia è divenuta un modello, spiega il sindaco Nicola Alemanno, per «aver speso bene i soldi della ricostruzi­one del post sisma del ’79 e di quello del ’97. Onestament­e».

«Hai sentito che caramella stanotte?» ironizzava Peppe, 73 anni, nella tendopoli di Amatrice. «Tu ridi, ma qui non si dorme più», replicava una donna da un’auto zeppa di oggetti recuperati nella casa crollata, sottratti agli sciacalli — altri due sono stati arrestati ieri, travestiti da volontari della Protezione civile: avevano rubato anche dei giocattoli.

La prima emergenza sono gli sfollati. «Vogliamo chiudere le tende e costruire casette e servizi», ha confermato Errani. Ma in una fase transitori­a, per la quale il governo ha stanziato 50 milioni, bisogna far passare l’inverno. «Durerà al massimo 7 mesi», promettono. Il sindaco vorrebbe che si facesse prima. Per questo, punta a replicare il modello virtuoso che ha dato il via a tempi di record all’apertura del «ponte della rinascita». Un ponte alternativ­o a quello a Tre Occhi, danneggiat­o dal sisma, che, iniziato venerdì scorso — progettato dalla Regione Friuli — è stato inaugurato ieri. La scuola sarà pronta per la riapertura dell’anno scolastico. «Sarà colorata, avrà una veranda e il praticello attorno», anticipava ieri un geologo della provincia di Trento.

Gli amatrician­i intanto dovranno scegliere tra quattro possibilit­à. Tornare in casa propria, se agibile. Andare in un hotel di Rieti. Avere un contributo per un’«autonoma sistemazio­ne». O, appunto, sperare nell’Amatrice solidale lanciata ieri da Pirozzi: «Ci sono 5 mila seconde case, metterle a disposizio­ne di chi ha perso la propria consentire­bbe di non sradicare questa comunità. Sarebbe un bello sberleffo per chi ha disegnato quelle vignette».

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