Corriere della Sera

Via al piano profughi: tre ogni mille abitanti

Martedì il vertice Alfano-Anci per distribuir­li tra i Comuni. Ma molti sindaci sono pronti a opporsi

- Federico De Rosa

DAL NOSTRO INVIATO

«Fare squadra tra comuni, regioni e Stato» per affrontare il problema dei migranti in Italia. Con questa intenzione, ha annunciato ieri il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, «martedì incontrerò il presidente dell’Anci Piero Fassino» per varare un piano di distribuzi­one dei migranti su tutto il territorio nazionale, perché «la Sicilia non può pagare il doppio conto degli sbarchi e di tutta l’accoglienz­a».

Il piano messo a punto dal Viminale prevedereb­be l’assegnazio­ne ai comuni, tutti, di 2,5-3 rifugiati ogni mille abitanti, che si aggiungono a quelli già assegnati alle Regioni. Per i grandi centri, come Roma o Milano, significa accogliere e provvedere a qualche migliaio di migranti. Ma il problema è anche per i piccoli comuni.

Ieri Alfano ha incontrato Fassino a Cernobbio al Forum Ambrosetti-The European House, e martedì si rivedranno per ratificare l’accordo tra governo e Anci. Poi toccherà ai Alfano: «La Sicilia non può pagare il doppio conto degli sbarchi e di tutta l’accoglienz­a» comuni decidere. Su base volontaria. A Cernobbio lo stesso Fassino, dopo aver chiarito che «il piano riguarda tutti i comuni», ha ammesso che «se per motivi politici qualcuno non sarà d’accordo...».

«Abbiamo 150 mila migranti nel sistema di accoglienz­a in Italia, 60 milioni di connaziona­li e 8 mila Comuni — ha spiegato Alfano — se lavoriamo tutti con buona volontà nessuno sopporterà un peso grande. Se qualcuno prova a fare il furbo, è evidente che qualcun altro pagherà un prezzo più alto. Ci vuole la buona volontà da parte di tutti».

Resta il fatto, ha sottolinea­to il ministro, che nella gestione di migranti l’Italia è stata lasciata sola. La Sicilia, ha detto «è la frontiera dell’Europa, perché i migranti vogliono entrare in Europa, non in Italia ed è una frontiera che va presidiata con mezzi europei, la cifra che va spesa, va spesa a livello europeo e i migranti vanno ridistribu­iti in tutta l’Europa. Chiediamo all’Ue di fare la sua parte», ha insistito. Quindi «i migranti vanno ridistribu­iti, l’Italia non può diventare l’hot spot dell’Europa». Noi, ha spiegato Alfano, «abbiamo dato il più grande contributo pratico alla tenuta dell’Europa, siamo stati responsabi­li, ma non beneficiam­o della solidariet­à».

Ora però questa solidariet­à è necessaria. «Nessuno può chiedere a me che l’Italia davanti a una persona che sta affogando dia l’ordine di non soccorrerl­i. Noi salviamo tutti e una volta tirati a bordo chiediamo loro se sono regolari o irregolari, poi organizzia­mo una politica». E ha ricordato come sui migranti «si vincono o si perdono i referendum, come la Brexit e su cui nascono i partiti di ultradestr­a xenofobi» e per adesso «l’Unione sta fallendo sui ricollocam­enti e sui rimpatri. Questi due fallimenti possono portare ad un fallimento generale dell’Europa, a un collasso».

La pressione

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