La partita di Merkel nell’ex Ddr: evitare il sorpasso dell’ultradestra
Oggi il voto in Meclemburgo-Cispomerania: paura dei migranti (mai arrivati)
Un Land della Germania nel quale non ci sono quasi profughi mediorientali probabilmente oggi proverà a dare una lezione ad Angela Merkel, che ai rifugiati siriani aprì le porte giusto un anno fa. Si tengono le elezioni locali nel Meclemburgo-Cispomerania, regione all’estremo Nord-Est, ex Ddr. E i sondaggi dicono che il partito della cancelliera, la Cdu, rischia di essere superato da Alternative für Deutschland, il movimento che raccoglie consensi su una piattaforma anti-immigrati. Per Frau Merkel e per i cristianodemocratici sarebbe un’umiliazione che darebbe cibo alle polemiche mediatiche. Anche se politicamente non avrebbe conseguenze serie.
Il Meclenburg-Vorpommern (MeckPomm) è poco popolato: ha un milione e seicentomila abitanti, meno della metà di Berlino. Dal punto di vista politico, è eccentrico rispetto al resto del Paese: alle elezioni del 2011, per dire, il partito erede dei comunisti della Germania Est, la Linke, superò il 18% dei voti. Oggi vive la crisi dei profughi, arrivati in oltre un milione in Germania l’anno scorso, ma solo in televisione: in MeckPomm ne sono arrivati 22 mila. Non è minimamente un test di valore nazionale. Ciò nonostante, i media tedeschi e internazionali lo stanno gonfiando. E, in effetti, qualcosa racconta: che la questione rifugiati è al top delle ansie della Germania persino dove i rifugiati sono praticamente assenti. E che la signora Merkel è ritenuta l’origine del flusso di profughi.
Nei numeri, la situazione della vigilia è questa: i socialdemocratici della Spd alle elezioni di cinque anni fa raggiunsero il 35,6%, oggi i sondaggi li danno al 28%; la Cdu toccò il 23% e oggi è data tra il 21 e il 23%; i neonazisti dell’Npd erano al 6%; la Linke al 18,4%; i Verdi all’8,7%; AfD non esisteva e ora è prevista tra il 21 e il 23%. Se ci sarà il sorpasso della AfD sulla Cdu, il crollo dei socialdemocratici passerà in secondo piano, tutta la discussione tornerà su Merkel, sulla possibilità che si ricandidi per un quarto mandato da cancelliera nell’autunno 2017, sulla sua capacità di portare i conservatori a vincere di nuovo le elezioni federali. La realtà, però, è che le marginali elezioni di oggi in questo senso non daranno indicazioni serie.
Il 44% dei tedeschi vorrebbe che si ricandidasse, che non è granché. La decisione sarà presa dalla Cdu e dal partito gemello bavarese Csu, e lì i favorevoli a un quarto mandato di Merkel sono l’81% nella Cdu e il 71% nella Csu. Ci vorrà qualcosa di più di un’umiliazione periferica nel MeckPomm per risolvere il dubbio: nemmeno le elezioni nella città-Stato di Berlino, il prossimo 18 settembre, saranno significative per decidere il futuro della cancelliera. Tutto si discuterà all’interno del fronte conservatore. E Merkel ha ribadito ancora ieri, in un’intervista al quotidiano Bild, che sull’apertura ai rifugiati lei non farà passi indietro. Convinta che la AfD non avrà vita lunga.